A1. La previsione del tempo

Fin dal primo giorno di scuola, ogni giorno i bambini registrano lo stato del cielo su un calendario e a fine mese in un istogramma a barre registrano i giorni di sole, quelli di pioggia etc…, verificando quale tempo meteorologico si è ripetuto con maggior/minor frequenza, o come dicono loro "vediamo quale tempo ha vinto".
A novembre o dicembre, quando mancano 5/6 giorni alla fine del mese l’insegnante chiede: "Quale tempo vincerà, secondo te, nell’istogramma che faremo a fine mese?".
 
Le risposte vengono dettate individualmente all’insegnante, usando un momento di compresenza, e devono essere motivate, perciò l’insegnante chiede: "Che cosa ti fa pensare che vincerà…?".
In questo modo l’insegnante può rilevare quali bambini ragionano in base a principi o desideri (ad es.: "…perché è brutto tempo da molti giorni." oppure "…perché voglio uscire a giocare."), quali invece usano i dati reali già disponibili sul calendario per costruire un ragionamento, e quali usano un "linguaggio probabilistico" (forse, può essere, è probabile, è possibile, potrebbe…) e quali no.
Dopo la verifica attraverso l’istogramma a barre a fine mese, l’insegnante propone una discussione a partire dalla lettura alla classe del testo di un bambino, Matteo, che ha costruito la propria ipotesi in base ai dati già disponibili sul calendario. L’obiettivo è quello di far ragionare ciascuno sui tipi di ipotesi prodotte in classe e sulle loro possibilità di successo. In base all’esperienza fatta, sembra abbastanza facile per i bambini riconoscere la fragilità di un’ipotesi basata sul desiderio, anche per chi l’ha prodotta, e la maggior solidità di quella basata sui dati.