QUALI SCELTE


Le attività di gioco-apprendimento, proposte nell’attività didattica, si sviluppano in un’alternanza di momenti individuali e momenti collettivi, in cui in bambini si scambiano immagini mentali e concetti quotidiani.

Motivi diversi sono sottesi alla nostra scelta di esplorare le possibilità dei bambini di muoversi in campo probabilistico:

  • Nell’extrascuola i nostri bambini strutturano concezioni su fortuna/sfortuna e strategie per condizionarle, che l’intervento intenzionale della scuola non può trascurare: il rischio è che esse si radichino in loro come superstizioni troppo condizionanti. “Osservare e cercare di capire anche ciò che è più insolito, sorprendente e incomprensibile fa parte della natura dell’uomo, così come la capacità di interpretare le coincidenze”. P.Bressan.
  • A scuola ciascun bambino ha l’opportunità di costruire il proprio apprendimento a partire dalle concezioni e dalle intuizioni su cui si riflette e si discute, anche in ambito probabilistico.
    Sono le argomentazioni con cui i bambini sostanziano le loro riflessioni e i loro interventi in relazione alle attività proposte dall’insegnante, a rendere oggetto di attenzione volontaria e consapevole i concetti spontanei, favorendone lo sviluppo verso il livello dei concetti scientifici.
    “Lo sviluppo del concetto quotidiano del bambino deve raggiungere un certo livello affinché il bambino possa assimilare un concetto scientifico e prenderne coscienza”. Vygotskij
  • Obiettivo della scuola elementare non è quello di riportare tutto e tutti nel campo logico-razionalista del calcolo combinatorio, ma di aiutare i bambini ad una scelta consapevole dell’ambito in cui si vogliono muovere:
    per rendere meno destabilizzante attraverso il calcolo delle probabilità il grado di incertezza del reale, che con la sua aleatorietà rischia di renderci passivi e pronti ad atti di fede cieca nei confronti di chi si dichiara capace di dominarla. Senza tuttavia “.. tagliare la forza del sogno, del progetto e in generale di tutto quell’armamentario psichico necessario per affrontare quell’ignoto che è il domani“ U. Galimberti.
    Tanto più che il campo matematico delle leggi probabilistiche è contaminato dalle credenze magiche anche a livello adulto/acculturato: come scrive F. Dunrrematt, “…con la logica ci si accosta soltanto parzialmente alla verità: i fattori di disturbo sono così frequenti che troppo spesso sono solamente la fortuna o il caso a decidere a nostro favore o sfavore. Nella nostra cultura il caso diventa spesso destino e concatenazione… Tutto ciò che è casuale, incalcolabile, incommensurabile ha una parte troppo grande… per penetrare in una realtà che torna ogni volta a sfuggirci di mano”.