VERBALIZZAZIONE

(e linguaggi delle discipline)

Una delle scelte di fondo del progetto in campo cognitivo (vedi teorie dell’apprendimento) riguarda l’attenzione, in tutte le unità di lavoro, all’esplicitazione verbale scritta delle motivazioni delle ipotesi (vedi didattica delle ipotesi), dei processi risolutivi dei problemi, e più in generale dei processi di pensiero degli allievi; riguarda altresì il confronto e la riflessione esercitata su tali "verbalizzazioni" (vedi didattica del confronto, e sequenze didattiche fondamentali).

I motivi di tale scelta di fondo, che comporta un grosso investimento di tempo in classe, sono diversi: in particolare,

- l’adesione ad una delle ipotesi di fondo di Vygotskij, concernente il ruolo del linguaggio verbale nel costituirsi del pensiero e nella transizione del pensiero dal livello e dalla forma del pensiero "comune" (largamente basato su intuizioni e forme espressive rudimentali) al livello e alla forma del "pensiero scientifico" (caratterizzato da consapevolezza, sistematicità, volontarietà — tutti attributi che passano attraverso la compiutezza della rappresentazione verbale e la possibilità di esercitare l’attività riflessiva-verbale su prodotti linguistici esaurienti);

- l’opportunità che tale scelta offre di conoscere meglio il pensiero degli allievi e farlo maturare attraverso l’interazione verbale con l’insegnante e con i compagni (sotto la guida dell’insegnante) — cfr valutazione e verifica dell’apprendimento, didattica del confronto;

- lo sviluppo della capacità di produrre e comprendere testi, cruciale (nella prospettiva della vita fuori della scuola) per l’accesso alle idee altrui e per partecipare in forma non subalterna ai meccanismi della vita sociale;

- l’opportunità che il linguaggio verbale offre di sottoporre a controllo critico l’adozione e l’uso dei linguaggi specialistici delle diverse discipline, per quanto riguarda sia le espressioni verbali caratteristiche (ad esempio, la forma verbale di un enunciato di teorema in matematica) sia i linguaggi non verbali (ad esempio, il linguaggio algebrico o il linguaggio dei grafici).

La scelta di fondo concernente il grande rilievo delle attività di verbalizzazione scritta e di confronto/riflessione sulle produzioni verbali comporta alcune cautele da adottare:

- nel rapporto con gli alunni in difficoltà nella scrittura autonoma (soprattutto all’inizio della scuola elementare, ma se necessario anche dopo): necessità del sostegno dell’insegnante attraverso l’interazione 1-1 con l’allievo — vedi didattica del prestamano;

- per quanto riguarda il momento in cui chiedere la verbalizzazione scritta del processi di pensiero: le diversità di "stili cognitivi" che si riscontrano in classe suggeriscono di chiedere a tutti il RENDICONTO dei loro processi di pensiero, senza pretendere la scrittura in PRESA DIRETTA sui processi di pensiero, che tuttavia alcuni alunni impareranno gradualmente ad utilizzare come supporto per le loro attività di pensiero;

- per quanto riguarda il contratto didattico da instaurare a proposito della verbalizzazione scritta: mai essa deve assumere il carattere di strumento per VALUTARE NEGATIVAMENTE l’allievo, sempre deve essere vissuta dall’allievo come STRUMENTO DI DIALOGO E DI AIUTO nei suoi confronti da parte dell’insegnante.

Quest’ultima osservazione si collega ad discorso più generale sulle metodologie didattiche del Progetto: la pratica sistematica della verbalizzazione scritta si inserisce in una prospettiva in cui il pensiero degli allievi e le esperienze che essi vivono (e che nei testi scritti trovano espressione compiuta) devono essere al centro dell’attività in classe — vedi sequenze didattiche fondamentali. In tale prospettiva i testi prodotti dagli allievi diventano strumenti per la crescita individuale e collettiva della classe; essi conservano tale funzione anche quando l’insegnante decide di innestare nella vita della classe apporti culturali esterni (ad esempio attraverso "voci" della cultura e richieste di "echi" da parte degli alunni — vedi didattica del gioco voci-echi).

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:

Boero, P.; Douek, N. & Ferrari, P.L.: 2002, 'Developing Mastery of Natural Language: Approach to Theoretical Aspects of Mathematics'. in English L. & al. (eds.), Handbook of International Research in Mathematics Education, LEA, Hillsdale, NJ.

Boero, P.; Carlucci, A.; Chiappini, G.; Ferrero, E.; Lemut, E.: 1994, 'Pupils' cognitive development through technological experiences mediated by the teacher', in: D. Benzie ed., Exploring a new partnership.....Elsevier Science Publisher B.V.

Ferrero,E.: 1991, 'Sull'insegnamento-apprendimento di alcuni connettivi', L'insegnamento della matematica e delle scienze integrate