TEORIE DELL'APPRENDIMENTO

Le teorie di riferimento per le unità di lavoro del Progetto si inseriscono nella tradizione piagettiana e nella tradizione vygotskiana, con attenzione tuttavia ad apporti specifici di altre teorie non riconducibili a Vygotskij ed a Piaget (come la teoria dell'embodied cognition di Lakoff nella versione riguardante l'apprendimento della matematica elaborata da Lakoff e Nunez). In diversi casi una stessa unità di lavoro può fare riferimento (implicitamente o esplicitamente) a più teorie che servono (ciascuna) per orientare la progettazione didattica su specifici aspetti e per guidare l'analisi di specifici problemi di apprendimento. Questo riferimento mirato a teorie diverse (sia nel Progetto che in parecchie unità di lavoro) corrisponde alla convinzione che nel quadro attuale delle teorie dell'apprendimento nessuna teoria possa far fronte, da sola, alle esigenze dell'insegnamento e dell'apprendimento di discipline complesse come la matematica e le scienze.

Riferirsi a più teorie naturalmente comporta dei problemi di compatibilità tra le teorie di riferimento; pensiamo di doverci preoccupare di tali problemi di compatibilità "localmente", cioè per quanto riguarda i singoli problemi affrontati, e solo quando essi sono affrontati con strumenti forniti da teorie diverse.

In generale, la teoria di Piaget e le teorie di derivazione piagettiana (in particolare, la teoria di Vergnaud sui concetti e i campi concettuali — vedi concetto) vengono utilizzate quando vengono sfruttati meccanismi di apprendimento di tipo "adattivo" e quando si pone la necessità di sviluppare (e accertare) la padronanza di un concetto in termini "operativi" (a partire dall'uso di proprietà a livello implicito-strumentale, fino alla costituzione degli schemi).

La teoria di Vygotskij e le teorie che ad essa si collegano vengono utilizzate quando è necessario progettare e analizzare l'insegnamento-apprendimento di teorie, la transizione dai "concetti comuni" ai "concetti scientifici", quando occorre considerare il ruolo del linguaggio verbale e dei sistemi di segni specifici nell'acquisizione e nel funzionamento del sapere disciplinare, e per quanto riguarda il ruolo di mediazione dell'insegnante in classe.

Con riferimento alle teorie dell’apprendimento si possono individuare alcune SCELTE DI FONDO SUL TERRENO COGNITIVO estesamente praticate nel nostro Progetto, con le conseguenti scelte metodologiche che lo caratterizzano:

- l'importanza della costruzione sociale del sapere (che si realizza attraverso la discussione orchestrata dall'insegnante e utilizza i dati emersi dal confronto di testi — vedi didattica del confronto)

- l'importanza della produzione individuale scritta da parte dei singoli allievi (non solo per l'importanza del linguaggio verbale come strumento del pensiero, ma anche per le funzioni cruciali del testo scritto come strumento di riflessione per chi scrive e per i compagni — vedi verbalizzazione);

- la necessità di un forte ruolo di mediazione da parte dell'insegnante (per colmare il gap tra quanto i singoli alunni sono in grado di produrre, e quelli che sono gli obiettivi fissati dall'insegnante con riferimento alla cultura che è necessario rendere accessibile agli allievi) (vedi ruolo dell'insegnante)

RIFERIMENTO BIBLIOGRAFICO: una valida sintesi delle teorie dell’apprendimento più importanti elaborate fino alla fine degli anni ’70 (con particolare attenzione per le loro implicazioni didattiche) è contenuta nel libro "Concetti e conoscenza" curato da C. Pontecorvo per la casa editrice Loescher.