COSTRUZIONE SOCIALE DEL SAPERE

L’attività di insegnamento/apprendimento è collettiva in quanto è riferita, in senso stretto, al gruppo-classe, costituito da insegnante ed allievi; in senso lato, al gruppo di insegnanti che lavorano e programmano per quella classe, ovvero per quella scuola. Tutti i soggetti coinvolti prendono parte all’attività, anche se con diversi "motivi" (cioè obiettivi dell’insegnamento-apprendimento in senso lato: non solo padronanza di concetti e procedure, ma anche atteggiamenti nei confronti delle discipline). I "motivi" dell’insegnante, o del gruppo di insegnanti sono destinati ad essere appropriati, a diversi livelli, da parte degli allievi. Il livello di appropriazione e il suo contenuto dipenderanno da molteplici fattori tra i quali, ad esempio, la scelta delle attività più opportune da presentare in classe (che condizioneranno la percezione da parte degli allievi dei "motivi" dell’insegnante, in quanto questi resteranno associati al contesto delle attività) oppure le diverse caratteristiche di personalità degli allievi (che potranno indurli a cogliere e far propri certi "motivi" e non certi altri).

La conoscenza è un processo sociale che si sviluppa attraverso il contributo di individui diversi che operano insieme nello stesso tempo e nello stesso luogo o in luoghi e tempi diversi. L’insegnante, attraverso la progettazione e la realizzazione di attività collettive significative per la classe, quale ad esempio la "discussione collettiva", e attraverso l’introduzione di voci esterne al gruppo, come ad esempio le fonti storiche (vedi "didattica del gioco voci-echi"), rende sempre più consapevole ed evidente questo processo. Già nel seicento filosofi e scienziati formularono il concetto dell’accumulo delle conoscenze attraverso le generazioni successive.(P. Rossi, ‘I filosofi e le macchine’, Feltrinelli, 1971) Con questa convinzione appare chiaro che la storia del singolo individuo viene contestualizzata all’interno della storia del gruppo, sia esso considerato solo come classe o invece come gruppo sociale più ampio. L’insegnante nella classe ha il compito di istituzionalizzare il sapere che è stato oggetto dell’apprendimento collettivo e può nel lungo termine osservarlo negli allievi attraverso la loro ricostruzione individuale del percorso di apprendimento. In altre parole gli allievi, invitati a ricapitolare il percorso, faranno riferimento ad uno schema comune (che l’insegnante avrà evidenziato via via: "abbiamo prodotto tre interpretazioni del fenomeno: ..., poi le abbiamo discusse, scartando subito la prima, perchè..., ecc.), pur con variazioni ed arricchimenti, anche molto grandi, legati alle diverse personalità dei ragazzi e al loro livello di partecipazione ai momenti collettivi di lavoro. Lo schema comune orienta fortemente il processo, ma questo è in parte il prezzo da pagare alla cura dedicata alla condivisione degli apprendimenti. Non si vuole attribuire a questo prezzo una valenza negativa poiché certamente la scuola per tutti e quindi per il futuro cittadino, ha come compito anche quello della condivisione degli apprendimenti; d’altro canto la scienza procede in massima parte per apprendimento di metodi già esistenti piuttosto che per rivoluzioni (T. Kuhn, ‘La struttura delle rivoluzioni scientifiche’, Einaudi, 1978).