DIDATTICA DEL GIOCO VOCI-ECHI

Consideriamo gli aspetti teorici della matematica (cfr. sapere teorico): ad esempio, le teorie matematiche (come la geometria euclidea); i linguaggi "specializzati" della matematica (come il linguaggio algebrico); la dimostrazione matematica; quella forma di argomentazione matematica che consiste nell’assumere una "ipotesi" che si presume non valida e trasformarla via via (all’interno di un quadro teorico dato) fino a pervenire ad una contraddizione (cfr. dimostrazione per assurdo); ecc. Consideriamo anche, in campo scientifico, le leggi anti-intuitive riguardanti molti fenomeni della natura (dalla caduta dei gravi alla trasmissione dei caratteri ereditari).

La metodologia didattica del "Gioco voci-echi" si propone di favorire l’approccio degli allievi agli aspetti teorici della matematica e, più in generale, alle teorie scientifiche (in particolare nei loro aspetti più lontani dalle conoscenze e dal pensare comune).

La metodologia didattica del "Gioco voci-echi" si fonda sull'attività di imitazione attiva nella "zona di sviluppo prossimale" (Vygotskij) degli allievi e sulla constatazione che molti aspetti teorici della matematica, e, più in generale, delle scienze sono portati da "voci", in particolare da "voci" storiche: espressioni dense e incisive attraverso le quali tali aspetti teorici si sono manifestati, hanno modificato e modificano il nostro modo "spontaneo" di pensare e di esprimerci in campo matematico e scientifico. Il "Gioco voci-echi" consiste nell'appropriazione di "voci" (in particolare, "voci" storiche) da parte degli allievi (sotto la guida dell'insegnante) e nella successiva produzione individuale di "echi" attraverso consegne del tipo: "Come Aristotele avrebbe potuto interpretare il fatto che una piuma cade più lentamente di un pezzo di legno" (III media), "Come potresti progettare un esperimento simile a quello di Mendel con dei gatti" (II/III media), "Come Platone avrebbe potuto scrivere un dialogo sull'errore di..." (V elementare, II media), ecc. La gestione da parte dell'insegnante delle produzioni individuali ("echi") degli allievi (attraverso il confronto e la discussione collettiva da lui/lei orchestrata) consente di sviluppare in classe la consapevolezza dei contenuti anti-intuitivi e dei caratteri salienti del sapere teorico portati dalle "voci" storiche.

La metodologia didattica del "Gioco voci-echi" si propone di superare (attraverso la proposizione di "voci" alla classe e la richiesta di "echi" a tali "voci" da parte degli alunni) i limiti dei due tipi più comuni di approccio scolastico agli aspetti teorici della matematica e ai contenuti anti-intuitivi delle teorie scientifiche:

- l'approccio tradizionale (il più diffuso nella scuola in Italia e in altri Paesi), che consiste nell'insegnare le teorie matematiche e scientifiche. Come è ben noto, tale approccio ha per effetto che la maggior parte degli alunni imparano delle formule matematiche e delle leggi utili per risolvere problemi/esercizio simile ai problemi standard risolti in classe dall'insegnante, ma non riescono veramente a collegare tali formule ai fenomeni ed ai problemi considerati (tanto è vero che falliscono in compiti anche facili di problem solving autentico);

- l'approccio costruttivista, che prevede che gli alunni arrivino gradualmente (sotto la guida dell'insegnante) a formulare loro ipotesi sulle leggi che "governano" i fenomeni considerati o sulle questioni matematiche affrontate. Tale approccio (in base a parecchie esperienze condotte per molti anni nei nostri Gruppi di ricerca didattica, e anche all'estero) richiede un tempo molto lungo, non compatibile con la quantità delle conoscenze che la scuola deve trasmettere. Inoltre, nel caso di fenomeni come quello della caduta dei gravi e quello della trasmissione dei caratteri ereditari, le modellizzazioni matematiche elaborate dalla scienza moderna (anche le più elementari) non sono in accordo con le osservazioni e le spiegazioni più immediate. In effetti le esperienze condotte indicano che nei momenti decisivi l'insegnante deve quasi sempre intervenire con le sue spiegazioni per fornire le ipotesi e le formule accreditate dalla scienza (ricadendo nei limiti dell'approccio tradizionale) in quanto si trova ad operare in contrasto con le ipotesi formulate dagli alunni.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:

Boero, P.; Pedemonte, B.; Robotti, E.: 1997, 'Approaching theoretical knowledge through voices and echoes: a Vygotskian perspective', Proceedings of PME-XXI, Lahti, vol. II, pp. 81-88.

Boero, P.Chiappini, G.; Pedemonte, B.; Robotti, E.: 1998, 'The voices and echoes game and the interiorization of crucial aspects of theoretical knowledge in a vygotskian perspective: ongoing research', Proceedings of PME-XXII, Stellenbosch, vol. 2, 120-127.

Boero, P. & Tizzani, P.: 1998, 'La chute des corps de Aristote à Galilée: voix de l'histoire et echos dans la classe pour l'approche au savoir théorique, Proceedings of CIEAEM-49, Setubal, pp. 369-376.

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