B3...per l'insegnante
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Inizialmente gli allievi possono essere spaventati dalla consegna, bisogna rincuorarli e sdrammatizzare la situazione, per esempio affermando che lattività è sì difficile, ma gestibile, infatti in altre classi i ragazzi sono riusciti a proporre delle traduzioni, ognuna delle quali è stata importante per la scelta finale, e che darà soddisfazioni in quanto avvicinerà ad un tipo di linguaggio specifico dei matematici. E molto importante:
In questa fase il ruolo di mediatore didattico esercitato dallinsegnante è fondamentale per lo sviluppo dellattività: è il momento in cui gli allievi iniziano a capire l'aspetto convenzionale del linguaggio algebrico e rendersi conto che:
Il percorso non è lineare, non è a crescita continua: ci saranno due passi avanti e quattro passi indietro, non bisogna scoraggiarsi; il tempo di comprensione, prima ancora che di apprendimento, dei ragazzi è molto diverso; bisogna equilibrare il momento in cui si usano le lettere in sé ed il momento dellesempio numerico, perché alcuni ragazzi, in particolare quelli deboli, hanno bisogno di ancorarsi al "conosciuto" per capire il nuovo. Inoltre i termini usati dallinsegnante come "generico", "variabile" sono ambigui e inducono a interpretazioni sbagliate. Bisogna poi saper cogliere e rilanciare le scritte proposte dai bambini che possono anticipare concetti importanti. In una classe, ad esempio, unalunna ha proposto: A/(A+10), A/(A+9), A/(A+8), A/(A+7), A/(A+6), A/(A+5), A/(A+4), A/(A+3), A/(A+2), A/(A+1) che ha consentito di porre l'attenzione sulla prosecuzione della sequenza con A/(A+0) = A/A = 1 (letto sullo schema grafico), sul fatto che le diseguaglianze sono infinite e che il numeratore può essere diverso da 1, ma, se è sempre lo stesso, lenunciato resta valido. Nel momento della discussione-confronto i ragazzi lavorano con interesse in quanto si crea unatmosfera di attesa nella quale insegnante e alunni giocano ruoli diversi intercambiabili. Se si ritiene opportuno svolgere lattività di confronto individuale, questa volta si può scegliere un numero maggiore di enunciati prodotti dalla classe in modo da coprire il più possibile le diverse produzioni. In questo caso, infatti, lattività di confronto è mirata prevalentemente a verificare linterpretazione di scritture algebriche e il controllo della relazione dordine espressa. (protocollo1) Molti allievi, anche per valutare le formule, si appoggiano allo schema grafico e tramite un passaggio continuo, che deve essere supportato dallinsegnante, da espressione algebrica a sistema grafico ed ancora ad enunciato, giungono a coordinare tra loro i diversi modi di esprimere lenunciato, in linguaggio naturale e in linguaggio algebrico. Lo strumento grafico è fondamentale per la valutazione di una scrittura algebrica: nel momento in cui gli alunni dalla scritta, contestata da qualche compagno, passano allo schema grafico, con la mano accompagnano i vari passaggi e ri-scoprono il significato dellenunciato scritto a parole: maggiore e minore è da loro tradotto "viene dopo", "viene prima". Attraverso il confronto, la discussione, i chiarimenti sulle varie scritture proposte dagli alunni si perviene alla formalizzazione dellenunciato, che è diverso da classe a classe, perché dipende dal comportamento degli allievi e dalla gestione dellinsegnante. Esempi di formalizzazione dellenunciato concordato dalle classi
Non è detto che i ragazzi traducano letteralmente lenunciato della classe, se questo succede, bisogna farlo notare solo in un momento successivo allattività di costruzione (esempio) Per quanto riguarda la scheda Fraz 3 di esercizi: la prima domanda (E vero che 1/5 <
1/6? Motiva la tua risposta) è rivolta in particolare agli
alunni più deboli: benché nellenunciato sia
ben distinta la frazione dal denominatore, e i ragazzi a parole
sembrino averlo capito, nel momento in cui si cambia registro ritorna,
per i bambini più deboli, lo stereotipo dellordinamento
dei naturali. La domanda: " Considera la frazione 1/a, esiste
un valore di a tale che 1/a coincida sulla retta dei numeri col
punto che corrisponde a 0?" si presta ad analizzare il caso preso
in esame , ma anche il caso "come si può rappresentare 1/0"
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