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per l'insegnante
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Vengono proposte due attività di produzione: 1) Disegnare il posto occupato nell'aula (scheda
5) Queste attività si differenziano in quanto gli alunni possono osservare l'aula mentre disegnano, invece il disegno del corridoio è a memoria. Hanno però numerosi aspetti comuni (sia tra loro che con le attività precedenti). In relazione alle dinamiche mentali. In entrambe le attività riemergono dinamiche spaziali e temporali note, ma gli alunni comprendono meglio il ruolo della dinamica produttore/lettore. Dalle interviste ai ragazzi risulta che molti, a questo punto del percorso, riescono a leggere criticamente il proprio disegno (dinamica produttore/lettore - vedi situazione A2, per l'insegnante), a trovare in modo autonomo contraddizioni e a correggerle. La contraddizione diventa la "molla" per capire la differenza tra la fase di esplorazione della situazione in cui il soggetto può liberamente ipotizzare movimenti dell'osservatore o dell'oggetto osservato e la fase di realizzazione in cui è necessario scegliere solo una delle possibili relazioni osservatore/osservato. In relazione alle difficoltà di rappresentazione. In entrambe le attività i ragazzi:
I numerosi problemi di rappresentazione emersi (conservazione o meno della perpendicolarità/parallellismo nella rappresentazione, scelta del punto di vista, parti da assemblare, ...) sono in realtà i nodi del problema rappresentazione piana della realtà. Per proporre una soluzione occorre approdare alla tecnica del disegno prospettico o, meglio, alla geometria della rappresentazione prospettica. Sono necessari quindi tempi ancora lunghi e tali obiettivi non rientrano in quelli di questa unità di lavoro, che vuole principalmente esplorare problemi associati alla rappresentazione piana della realtà e discuterli in relazione alle dinamiche mentali messe in atto nelle attività di produzione/lettura. Proponiamo a questo punto del percorso, due possibili gestioni:
Gestione 2) Confronto tra disegni prodotti e fotografia del corridoio. Linsegnante consegna ai ragazzi alcune foto del corridoio, scattate da diversi punti di vista, e chiede di riconoscere quale foto ha analogie con il proprio disegno, motivando la risposta (scheda 6-bis). Le attività di confronto disegni-foto possono portare ad approfondire più problemi, a diversi livelli di concetualizzazione e di formalizzazione. Per esempio, a partire dalle relazioni osservatore/osservato (inclinazione delle linee, destra/sinistra, vicino/lontano, ....) si può chiedere ai ragazzi di:
Noi, attraverso la mediazione della foto, intendiamo evidenziare aspetti grafici che permettono di far vedere ai ragazzi come si possono risolvere globalmente i problemi con i quali si erano scontrati (e che riuscivano a cogliere e risolvere solo localmente) e aiutarli a formulare semplici ipotesi, associate all'osservazione e all'esperienza, sull'andamento delle linee. Occorre che l'insegnante dica chiaramente che in questo modo evidenziamo come si risolvono alcuni problemi grafici, senza ancora spiegare il perchè e che gli alunni affronteranno questo importante aspetto nel corso degli anni scolastici, in quanto la sua padronanza richiede ulteriori conoscenze. Chi intende proseguire il nostro percorso di geometria, troverà in Modelli Unità di Lavoro L un possibile approccio didattico a questi aspetti teorici. La mediazione della foto evidenzia quindi aspetti grafici di un "modello" di rappresentazione del corridoio. La classe è in grado di cogliere questo momento di sintesi perché la foto viene proposta al termine di un processo graduale (realizzato mediante produzioni individuali, letture/interpretazioni di disegni altrui e discussioni collettive) nel corso delle quali ha imparato ad attivare dinamiche produttore/lettore che sa ora utilizzare. In questa tensione conoscitiva gli alunni sanno "cercare" sulla foto esattamente ciò di cui hanno bisogno e riescono a leggere la soluzione di alcuni problemi con i quali si erano scontrati. Con il confronto disegno-foto, gli alunni prendono coscienza delle differenze tra "quello che vedo" e "quello che rappresento". Chi è in grado di mettere in discussione i propri disegni, inizia a problematizzare la situazione, a produrre e argomentare nuove ipotesi, a capire eventuali errori grossolani (tetto). Ricordiamo ancora che è opportuno che l'insegnante sottolinei, anche nel corso di questa attività, gli aspetti utili ad abituare la classe a riconoscere ogni ipotesi come un particolare "stato" di un'esplorazione dinamica (vedi B2, per l'insegnante). |
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