A3/2...dai ragazzi

ESEMPIO DI TESTO COLLETTIVO RIASSUNTIVO

LA VISITA AL CAMPO DI GRANO DI SIMONE.

…Subito siamo andati fino da un magazzino dove c’era del fieno e degli attrezzi e lì abbiamo visto il rastrello di legno che serve per il fieno, poi siamo ritornati indietro in uno spiazzo dove c’era il trattore ed un trogolo, dove alcuni di noi hanno bevuto, e abbiamo avuto il permesso di guardare le mucche nella stalla. A turno abbiamo guardato dentro, c’erano diverse mucche che muggivano in continuazione, forse le avevamo spaventate, abbiamo anche visto quando mangiavano il brenno portato loro dal papà di Simone; lo zio di Simone ci ha fatto vedere la refrigeratrice per il latte che è in una stanza a lato della stalla e il papà di Simone ha tirato fuori anche la mungitrice e ce l’ha fatta vedere. Infine Simone ha preso il sacchetto con il grano da seminare e finalmente ci siamo avviati verso il campo di grano.

Il campo era un pezzo del campo dove c’erano le patate, da cui le patate erano già state tolte.

Essendo appena state tolte le patate la terra era già smossa, da un lato a destra c’era un grosso solco che è quello che è necessario fare per riuscire a smuovere completamente la terra mettendo il letame sotto, sopra la terra che era in superficie con ancora un po’ d’erba e sopra ancora la terra che prima era sotto.

Il papà di Simone ha iniziato a lavorare la terra con il rastrello per preparare ulteriormente il campo per la semina: ha preso il rastrello e l’ha piantato sulle zolle di terra secche e dure e l’ha tirato verso di sé, scoprendo uno strato di terra più scura, quindi l’ha spinto nel senso contrario, rompendo le zolle che aveva smosso. Ha fatto così per tutto il campo.

Quando ha finito col rastrello il campo era più scuro e ben livellato, a questo punto ha preso la zappa ed ha cominciato a tracciare l primo solco in cui seminare il grano: ha impugnato la zappa a tre denti con entrambe le mani verso la fine del manico di legno e l’ha conficcata verticalmente nel terreno, non molto in profondità (perché il grano dev’essere ricoperto da uno strato di circa 3 cm di terra), tirando verso di sé sollevando un mucchietto di terra che poi spingeva lateralmente con la parte superiore della zappa. Il papà di Simone lavorava molto velocemente e non sembrava che la zappa fosse pesante.

In poco tempo il papà di Simone ha fatto il primo solco e ci ha fatto vedere come si semina, tenendo il grano nel pugno e facendolo scivolare fra le dita aperte, lanciandolo con un movimento deciso e ampio del polso e dell’avambraccio, poi ha ricoperto il solco e ne ha preparato degli altri in cui ha fatto seminare anche noi ed ha detto che quello che spargeva (“sbruffava”) meglio il grano era Daniele.

Mentre lavorava, il  papà di Simone ci ha detto che quando il grano è pronto a Fiorino, lo portano da una persona che ha ancora le macchine antiche che lo battono per ottenere i semi puliti; purtroppo ciò avviene a luglio quando noi non siamo a scuola, ma la maestra ha detto che potremmo anche metterci d’accordo e andare lo stesso a vedere la battitura del grano. Quando il suo grano è pronto lo porta dal mulino più vicino, al Sassello perché lo macinino e diventi farina.