VALUTAZIONE E VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO

Come risulta chiaro consultando le Unità di Lavoro del Progetto, il problema della valutazione e della verifica dell’apprendimento è affrontato con una pluralità di strumenti e di prospettive che tuttavia rinviano ad alcune scelte di fondo comuni a tutte le unità di lavoro.

In parte si tratta di scelte "in negativo":

- si escludono processi valutativi e prove di verifica basate sull’ipotesi che si possano frammentare la conoscenza e le abilità da valutare in "componenti" semplici su cui esercitare controlli "oggettivi" (ad esempio con test a risposta multipla tra cui scegliere). Questa scelta è motivata dalla consapevolezza che in campo matematico e scientifico tutte le conoscenze e le abilità più importanti (quelle che devono prioritariamente essere oggetto di accertamento!) sono conoscenze e abilità complesse non riducibili a "somma" di componenti semplici;

- non si considerano attendibili processi valutativi e prove di verifica scisse dal percorso didattico effettivamente seguito e dalle forme di comunicazione correnti tra insegnante e allievi, in quanto è opportuno che l’allievo sia messo in condizione di mostrare cosa sa fare con ostacoli i più ridotti possibile derivanti dal formato della verifica (ostacoli che si sommerebbero a quelli, non trascurabili, derivanti dallo stato di ansia connesso alla verifica)

- l’effettuazione di alcune prove di verifica "standard" ha solo un valore di addestramento al superamento di prove del genere, in vista della prosecuzione degli studi e dei più comuni accertamenti extrascolastici di abilità e conoscenze.

In parte si tratta di scelte "in positivo":

- affiancamento di prove di verifica a carattere SOMMATIVO tendenti ad accertare il possesso di certe conoscenze o l’esercizio autonomo di certe abilità, a prove di verifica di tipo INTERATTIVO attraverso le quali si cerca di capire fin dove l’allievo può arrivare con l’aiuto dell’insegnante. La motivazione di questa scelta è duplice: valutazione in una prospettiva formativa, accertando i confini della "Zona di sviluppo prossimale" (come "spazio metaforico" tra il confine delle prestaziuoni autonome e il confine delle prestazioni assistite dall’insegnante, "spazio" in cui è efficace l’intervento formativo dell’insegnante — vedi Vygotskij, ‘Pensiero e linguaggio’, Laterza); e utilizzo del momento della verifica come momento di formazione e di orientamento del lavoro dell’allievo;

- prevalenza di prove di verifica sommative costituite da quesiti aperti relativi a situazioni problematiche complesse;

- comunicazione all’allievo (e alla famiglia) dei risultati delle prove di verifica che contiene (ovunque possibile) indicazioni in positivo sulle direzioni in cui occorre orientare la preparazione e concentrare lo sforzo.

RIFERIMENTO BIBLIOGRAFICO:

Boero,P.; Bondesan, M.G.: 1993, 'Assessing Mathematical Potentialities in the "Zone of Proximal Development" ', Proceedings of CIEAEM-45, Cagliari, pp. 110-115.