DINAMICHE MENTALI

Dinamiche spaziali: si attivano quando il soggetto osserva una situazione da rappresentare che non rientra tutta nel campo visivo o quando l'oggetto è complesso, anche se vi rientra. Per disegnare, il soggetto osserva per parti, in tempi diversi e ha poi difficoltà a coordinare l'assemblaggio delle parti in un'immagine coerente. Si evidenziano così i problemi di rappresentazione associati alle parti visibili/nascoste, alla scelta/mantenimento di un unico punto di vista, ecc.

Dinamiche temporali: si attivano quando il "tempo esterno" (tempo cronologico, oggettivo) interferisce con i "tempi interni" del soggetto (gestiti dalla mente, soggettivi: ricordi, analogie,...). Più precisamente, per "tempo esterno" intendiamo il tempo in cui si collocano le attività del soggetto di osservazione e di rappresentazione: è il tempo in cui un osservatore può registrare le diverse azioni del soggetto. Per "tempi interni" intendiamo i tempi immaginati, evocati, la memoria del passato o l'anticipazione del futuro ("ricordo quella volta che ho visto l'armadio da sopra la sedia...") e i tempi di elaborazione interna delle informazioni acquisite, evocate,...; delle transizioni dagli aspetti figurali agli aspetti concettuali di un oggetto (e viceversa); dei passaggi da una immagine all'altra o dall'osservazione all'immaginazione. Notiamo che si tratta di tempi difficili da gestire perchè può mancare una piena coscienza di essi e delle operazioni mentali che in essi si succedono.

Anche nel processo di memorizzazione delle informazioni acquisite con l'osservazione gli alunni talvolta sovrappongono alcune informazioni oggettive ad altre che derivano da ciò che sanno dell'oggetto (ricordi di disegni o di situazioni analoghe esperite nel passato): dinamiche "vedo"-"so". Le produzioni che ne derivano, quindi, non evidenziano l'oggetto osservato, ma una o più rappresentazioni mentali che l'autore ha dell'oggetto stesso.

Dinamiche produttore/lettore: aiutano a prendere coscienza delle differenze tra "ciò che si vede", "ciò che si pensa" e "ciò che si rappresenta". La consapevolezza di uno scambio continuo tra questi ruoli, se ben gestito, contribuisce alla riflessione sui processi di pensiero; aiuta a individuare eventuali errori nelle produzioni altrui ma anche nelle proprie, in quanto ne favorisce il distacco emotivo. Particolari dinamiche mentali del tipo "produttore-lettore" si realizzano quando il soggetto produce un segno esterno (un testo, una formula, un disegno) sulla base di un’intuizione, un’intenzione, un’ipotesi che ha in testa e poi esaminando il segno esterno modifica o cambia l’orientamento delle sue attività. Si pensi all’importanza che ha il disegno nei problemi di geometria, o alla possibilità che la lettura di una formula algebrica suggerisca trasformazioni opportune per avvicinarsi alla soluzione del problema posto).

Le attività di socializzazione delle produzioni, delle verbalizzazioni, dei processi di pensiero individuali sono occasioni necessarie per far prendere coscienza e imparare a gestire tali dinamiche.

Dinamiche mentali significative sono documentate nelle unità di lavoro H, O, P, Q del Progetto "Linguaggi e razionalizzazione" e nelle unità di lavoro D, E, I del Progetto "Dimostrazioni e modelli".

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:

Boero, P. & Scali, E.: 1996, 'Il tempo (i tempi) nel lavoro mentale e alcune difficoltà in matematica'. In: Lo spazio e il tempo: 59-65. Pitagora. Bologna.

Guala, E. & Boero, P.: 1999, ‘Time Complexity and Learning’, Annals of the New York Academy of Sciences, 879, 164-167.

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Tizzani, P.: 1996a, 'Quelques hypothèses pour interpréter les difficultés qui se présentent dans la représentation plane de situations spatiales et leur implications pour ce qui est de l'enseignement', Proceedings of CIEAEM - 46, Toulouse, pp. 185-192

Tizzani, P.: 1996b, 'Analyse de certaines représentations planes de situations dans l'espace', Proceedings of CIEAEM - 46, Toulouse, pp. 244-247