DIDATTICA DEL CONFRONTO

articolazione:

premessa comune ai vari tipi di confronto;

diversi tipi di confronto;

modalità di gestione del confronto di testi;

il confronto di strategie risolutive di problemi.

 

PREMESSA COMUNE AI VARI TIPI DI CONFRONTO

La didattica del confronto comprende diverse attività didattiche che hanno, al di là delle differenze anche rilevanti tra i contenuti a cui si riferiscono e tra le modalità di gestione in classe, un aspetto fondamentale comune: l’analisi da parte dell’allievo di un prodotto realizzato in classe (un testo, un disegno, la risoluzione di un problema, un progetto) da confrontare con altri "oggetti" (altri testi, oppure macchine, procedimenti, ecc.) al fine di individuare (e denominare) elementi comuni e differenze, eventuali inadeguatezze, ecc. In questo modo l’allievo si abitua a esercitare un vaglio critico sui prodotti realizzati da lui e da altri, a individuare elementi comuni sotto forme rappresentative diverse e differenze tra "oggetti" che si presentano simili, a cogliere livelli diversi di analogia e di differenza (dal dettaglio agli aspetti più generali), a utilizzare (e, se non le possiede, ad acquisire, con l’aiuto dell’insegnante) espressioni linguistiche che consentono di denominare le analogie e le differenze individuate.

Nel caso che nel confronto intervenga un testo prodotto dagli alunni (da confrontare con un altro testo, o con un procedimento, ecc.) la didattica del confronto appare utile per migliorare la produzione dei testi in termini di precisione, completezza, ecc. (grazie alle inadeguatezze rese evidenti dal confronto).

Nel caso che il confronto riguardi due testi la didattica del confronto appare utile per migliorare la comprensione dei testi non solo in quanto richiede lo sforzo di individuare uno stesso contenuto sotto forme espressive diverse (migliorando la flessibilità nel rapporto con il testo che si vuole capire), ma anche perchè stimola a costruirsi una propria rappresentazione mentale autonoma del contenuto del testo letto, superando la tendenza a confondere "comprensione" con "decifrazione" o con "aderenza mnemonica al testo". In altri termini, l’aderenza al testo che è sufficiente (se combinata con la memorizzazione) per molte attività di studio scolastico e per produrre (con opportuni "tagli") dei riassunti formalmente accettabili entra in crisi quando si tratta di capire se anche l’altro testo parla di quell’argomento (ai fini del confronto, l’argomento va capito!).

 

DIVERSI TIPI DI CONFRONTO

La didattica del confronto può riguardare "oggetti" diversi a seconda del livello scolastico e delle finalità specifiche che si vogliono perseguire:

- nel I ciclo, confronto tra due oggetti, tra due azioni, tra due situazioni (lontane nello spazio e/o nel tempo); i bambini devono dichiarare cosa c’è in comune e cosa c’è di diverso. Questo tipo di confronto può favorire la concentrazione mentale, l’uso funzionale della memoria e la proprietà e la ricchezza dell’espressione verbale.

- Nel I ciclo, confronto tra un disegno e la realtà rappresentata, o tra due disegni che rappresentano la stessa realtà evocata dalla consegna; i bambini devono dichiarare cosa c’è in comune e cosa c’è di diverso. Sono in gioco la capacità di concentrazione mentale, la capacità di descrivere verbalmente elementi comuni ed elementi diversi e la capacità di "leggere" una rappresentazione grafica.

- A partire dal II quadrimestre della I elementare, confronto tra descrizione verbale scritta e oggetto, situazione o procedimento descritto. Di grande importanza per migliorare la produzione dei testi (completezza, precisione) e per avviare in modo corretto il processo di comprensione dei testi (il bambino viene indotto a pensare che il testo rappresenta una realtà che può essere ricostruita a partire dal testo stesso). Tra questi confronti "testo" — "realtà" assume particolare valore il confronto tra un progetto prodotto dal bambino e la sua esecuzione fedele al testo, al fine di individuarne eventuali carenze: gradualmente il bambino impara ad analizzare criticamente il testo e ad individuarne le lacune PRIMA del confronto con la realtà, con un grosso stimolo per il processo di comprensione (immaginazione della realtà descritta, analisi critica di essa, ecc.).

- A partire dalla fine della I elementare o (in classi più numerose o problematiche) dalla seconda elementare in poi, confronto del testo prodotto da ogni bambino con un testo scelto dall’insegnante (testo prodotto in un’altra classe, testo di un bambino della stessa classe eventualmente modificato...) su una esperienza comune alla classe al fine di individuare "elementi" comuni e "elementi" presenti solo in uno dei due testi. L’attività comporta un forte stimolo per i processi di comprensione, attraverso il passaggio dalle forme espressive utilizzate per esprimere certi contenuti nel testo prodotto, alla rappresentazione mentale (in forma ancora verbale, ma più flessibile; o anche non verbale, a seconda dei casi) dei contenuti espressi, in modo da poterli eventualmente identificare (sotto forme espressive diverse) nel testo con cui viene realizzato il confronto. Il bambino può dirsi interiormente "qui ho parlato di quello che facciamo nel cortile della scuola... vediamo se ne parla anche questo altro testo...".

- A partire dalla II elementare, confronto tra due testi prodotti in classe su un’esperienza comune alla classe al fine di individuare "elementi" comuni e "elementi" presenti solo in uno dei due testi: questa volta lo sforzo di identificare i contenuti e di rappresentarli internamente diventa più impegnativo (in quanto manca il proprio testo di riferimento).

- E poi (a partire dalla III e fino alla V elementare e ancora nella scuola media) confronti tra due testi via via più impegnativi: ... confronto tra il proprio testo (o un altro testo prodotto in classe) e un testo tratto da un libro, su un argomento ben noto alla classe; ... confronto tra due testi tratti da libri su un argomento ben noto alla classe; ... confronto tra due testi tratti da libri su un argomento poco noto alla classe. Quando intervengono testi tratti da libri il "confronto di testi" può essere utilizzato per aiutare i bambini a gestire in modo via via più autonomo i processi di studio. A tale proposito può essere utile seguire questa modalità di lavoro (V elementare e oltre): si studia un argomento; si costruisce in classe (con l’aiuto dell’insegnante) un testo che sintetizza le cose principali che si sono apprese; poi si dà ai bambini da leggere un testo tratto da libro che tratta dello stesso argomento, e si chiede loro di individuare elementi comuni ed elementi diversi tra i due testi, e poi di esporre le cose nuove apprese attraverso il testo tratto dal libro.

 

MODALITA’ DI GESTIONE DEL CONFRONTO DI TESTI

Per quanto riguarda le modalità di gestione del confronto tra due testi, le molte esperienze finora compiute suggeriscono quanto segue:

- operare la scelta dei testi da confrontare in relazione all’obiettivo che si vuole raggiungere con l’attività di confronto. Ad esempio, se ci si propone di favorire l’individuazione di livelli diversi di organizzazione dei contenuti di un testo (livello degli "argomenti", livello delle "informazioni diverse relative a un argomento comune") occorrerà che i testi scelti (di lunghezza breve o media) si prestino allo scopo. Per fare un altro esempio, se quello che interessa è stimolare il processo di denominazione generalizzante e astraente degli "elementi" comuni sarà bene scegliere due testi (anche brevi) in cui l’elemento comune viene descritto con espressioni molto diverse, come in questo caso: "La statua assomigliava a un missile", "La statua mi sembrava un cono di gelato capovolto": ... i bambini sono stimolati a dire che i due testi parlano entrambi della FORMA della statua. Se invece si mira a stimolare un rapporto di andata-ritorno tra esplorazione "globale" del testo e analisi dettagliata di alcune sue parti è opportuno sottoporre a confronto due testi abbastanza lunghi con contenuti comuni disposti in punti diversi del testo.

- suggerire ai bambini modalità diverse per iniziare e sviluppare il confronto, utilizzando coppie di testi che si prestano di più ad usare una modalità o l’altra. Abbiamo visto che molti bambini traggono profitto dall’esaminare alternativamente (con passaggi frequenti dall’uno all’altro) i due testi e dal sottolineare (con colori diversi) parti di testo che parlano dello stesso argomento, o di argomenti presenti solo in un testo; invece altri bambini preferiscono fare una scaletta degli argomenti di uno dei due testi, da cercare poi nell’altro testo. In ogni caso è importante che alla fine del confronto i bambini denominino gli elementi comuni e gli elementi diversi individuati.

 

IL CONFRONTO DI STRATEGIE RISOLUTIVE DI PROBLEMI

Per quanto riguarda il confronto di strategie risolutive di problemi, si tratta di una attività didattica (praticabile a partire dalla classe I, in situazioni molto semplici: modi diversi di ottenere uno stesso numero sommando due altri numeri... e, in termini più concreti, modi diversi di pagare uno stesso prezzo con le monete disponibili...) molto utile per fare capire ai bambini che:

- due risoluzioni possono essere diverse per ragioni diverse: perchè il ragionamento è diverso, perchè i calcoli danno risultati diversi (magari per effetto di approssimazioni diverse), ecc.

- possono esistere "strategie" diverse (corrette) per risolvere uno stesso problema;

- una stessa "strategia" si può descrivere in modi diversi (con parole e numeri, con espressioni numeriche, con frecce e numeri, ecc.).

Ricadute positive (collegate ai punti precedenti) riguardano: lo stimolo della capacità di rivedere criticamente la propria risoluzione a livello "strategia" e a livello "esecuzione", la socializzazione in classe di strategie di alto livello prodotte da qualche bambino, di rappresentazioni efficaci, ecc.

RIFERIMENTI: la didattica del confronto, estesamente presente in molte unità di lavoro del progetto, è descritta in modo dettagliato (e con molti esempi) nei cinque volumi del Rapporto Tecnico "Bambini, maestri, realtà"