CONTRATTO DIDATTICO

Si tratta di un costrutto teorico prodotto oltre venti anni fa nell’ambito della "Teoria delle situazioni didattiche" di G. Brousseau particolarmente utile per descrivere i rapporti, riguardanti le prestazioni matematiche, che inevitabilmente (anche se spesso in modo inconsapevole) si creano in classe tra insegnante e allievi per il fatto che l’insegnante ha il compito "istituzionale" di insegnare matematica agli allievi, organizzando attività in classe a ciò finalizzate, e gli allievi devono (più o meno di buon grado...) adeguarsi a quello che l’insegnante pretende.

Il costrutto teorico del "contratto didattico" si collega ad altri costrutti della sociologia dell’educazione (come il "contratto pedagogico", che riguarda in generale gli obblighi reciproci che vincolano insegnanti e allievi all’interno dell’istituzione scolastica in relazione alle finalità proprie di questa e ai rapporti di potere che ne conseguono).

Il costrutto teorico del "contratto didattico", elaborato inizialmente nel quadro delle ricerche in didattica della matematica, è stato via via esteso ad altre discipline (in particolare in Francia la didattica della fisica e la didattica delle scienze ne fanno un uso esteso).

Il contratto didattico permette di interpretare vari fenomeni che riguardano le prestazioni matematiche degli allievi e, più in generale, l’insegnamento-apprendimento della matematica, come ad esempio:

- il comportamento degli allievi nei problemi del tipo "età del capitano" ("Su una imbarcazione viaggiano il capitano, due marinai e ventitre pecore; quale è l’età del capitano?" — risposta: 46 anni ...);

- il tentativo disperato, nella risoluzione di un problema, di ricordare degli schemi risolutivi quando si tratterebbe invece di ragionare ex novo;

- il tentativo (peraltro assai meno frequente del precedente!) di costruire un ragionamento risolutivo originale laddove basterebbe applicare una formula opportuna;

- l’adozione sistematica di forme di organizzazione della risoluzione di un problema (ad esempio accompagnandola con una sequenza di disegni che rappresentano i diversi "passaggi") suggerite (e che funzionano) in casi particolari ma possono risultare di grave impaccio in altri problemi;

- le modalità di studio personale della matematica (fortemente influenzate da quelle che gli allievi pensano siano le prestazioni richieste dall’insegnante);

- molte delle difficoltà e delle incomprensioni tra insegnante di matematica e allievi che si manifestano nel passaggio a un nuovo livello scolastico (dalle elementari alle medie, dalle medie alle superiori) o nel cambio di insegnante di matematica all’interno di uno stesso ciclo scolastico.

La problematica del contratto didattico è particolarmente rilevante nella didattica della matematica in quanto la natura delle prestazioni matematiche è molto varia (a volte occorre ricordare, altre volte riflettere, altre volte ancora progettare, esplorare, ecc.), e quindi la scelta del comportamento intellettuale più adatto in ogni circostanza è assai impegnativa, con il rischio inevitabile che l’allievo (soprattutto l’allievo meno sicuro di sé) si interroghi non su "cosa conviene fare" ma su "cosa l’insegnante si aspetta che io faccia".

L’importanza oggi riconosciuta del contratto didattico nell’insegnamento-apprendimento della matematica suggerisce che è bene che gli insegnanti si chiedano (nel momento in cui propongono una attività da svolgere) cosa i loro allievi possono aspettarsi di dover fare, e soprattutto prestino attenzione ai comportamenti dei loro allievi per individuare la possibile prevalenza di atteggiamenti del tipo "cosa devo fare per soddisfare l’insegnante", a prescindere dal contenuto e dalla logica interna della prestazione richiesta. E’ anche bene che l’insegnante imposti con la massima chiarezza il rapporto contrattuale con i propri allievi, anche attraverso discussioni su cosa gli allievi si aspettano di dover fare nelle diverse circostanze e chiarimenti sulla varietà di comportamenti utili per affrontare i compiti più complessi (ricordare, applicare, esplorare, ecc.)