C. ... per l'insegnante
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Per selezionare gli "assiomi",
l'insegnante ripropone "opportune" affermazioni ritenute
vere dalla classe, scelte tra le proprietà geometriche
individuate nelle attività precedenti (espresse in linguaggio
personale e in termini di percezione). Avvia la discussione con
lo scopo di far evidenziare quelle espresse con formulazioni equivalenti,
al fine di concordare un'unica formulazione. Per ogni proprietà
selezionata, la classe, con l'aiuto dell'insegnante, deve giungere
a esprimere la formulazione concordata in linguaggio geometrico
(utilizzando anche i termini della prospettiva appena introdotti)
e con le caratteristiche di generalità, astrazione e condizionalità,
proprie di un enunciato matematico (situazione B). In altre parole,
la classe deve passare da affermazioni del tipo "....
un lato della mattonella del pavimento è più piccolo
perchè è più lontano",
alla corrispondente formulazione in termini di convergenza di
rette parallele al punto di fuga: "....
due rette parallele tra loro e non parallele al quadro, in prospettiva
convergono".
L'insegnante forzerà
così l'utilizzo di un linguaggio più rigoroso, non
ambiguo, non legato alla percezione.
L'insieme ridotto di enunciati selezionati costituirà il "sistema di assiomi" della "teoria" di riferimento della classe, all'interno del quale dirigere il proprio pensiero nel corso di una validazione. Il processo di generalizzazione/astrazione avviato per la formulazione degli "assiomi" deve portare anche ad estendere le proprietà individuate per i lati del rettangolo, alle corrispondenti proprietà valide per le rette dei lati. Nelle nostre classi abbiamo
utilizzato il seguente "sistema di assiomi" (per la costruzione
vedi traccia
di possibile gestione):
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