A1... dai ragazzi

Una delle soluzioni scelte dai bambini per rappresentare il movimento è quella di suddividere il disegno in più scene in successione. Nel primo caso (protocollo a1a) la successione è resa comprensibile dalle frecce che accompagnano le due scene dinamiche, nel secondo (protocollo a1b) esclusivamente dalla corrispondenza tra la rappresentazione del movimento della gamba della persona e il cambiamento di forma e posizione della sagoma, nel terzo (protocollo a1c) da questo stesso elemento oltre che dalla relazione tra persona-sagoma-punto di riferimento spaziale (l'albero).
Una delle altre soluzioni possibili consiste nel rappresentare in un'unica scena il movimento trovando un espediente grafico (il tratteggio) atto a far distinguere il momento iniziale da quello successivo allo spostamento (protocollo a1d).
Gli stessi protocolli possono fornire spunti interessanti sull'utilizzo, nella rappresentazione di una situazione nuova, degli elementi che i bambini riconoscono a questo punto del lavoro come essenziali rispetto al fenomeno. Il sole, infatti, compare in tutti e quattro i protocolli, ma con delle differenze rilevanti:

  • protocollo a1a: il bambino non si preoccupa di mettere in relazione la posizione del sole con il segno di confine della zona d'ombra che pure rappresenta con decisione;
  • protocollo a1c: la posizione del sole è possibile in rapporto alla zona d'ombra raffigurata, ma non è ad esso collegata graficamente;
  • protocollo a1b: i due elementi compaiono entrambi e il confine della zona d'ombra viene prolungato fino al sole;
  • protocollo a1d: il sole ed il segno del raggio vengono assunti dal bambino in modo autonomo come strumenti grafici per risolvere il problema che gli è stato posto e gli consentono di costruire un suo modello vicino, anche se non ancora sovrapponibile, a quello geometrico.