percorso...per l'insegnante

Per le particolari implicazioni affettive ed emotive, che l'argomento può suscitare, l'insegnante deve controllare con molta attenzione ciò che gli alunni sentono, soprattutto nel caso in cui in classe vi siano ragazzi con particolari problemi (adottati, con malattie ereditarie particolarmente gravi in famiglia....).

L'attività in classe è supportata da letture e da schede di lavoro all'interno delle quali sono previste domande a cui tutti gli alunni devono rispondere per scritto, pronunciandosi così in prima persona e motivando sempre i ragionamenti seguiti. Una parte estesa del lavoro viene gestita direttamente dall'insegnante, per rendere la proposta aderente alla realtà della singola classe. Le domande all'interno delle schede possono avere funzione di "lancio" del lavoro, di sistemazione di concetti emersi nelle discussioni, di supporto di informazioni, esercizi, ecc.

La richiesta continua di verbalizzazione (oltre ad incidere sulle competenze linguistiche) consente all'insegnante un'attenta analisi dei processi di apprendimento. In questo senso ci paiono importanti anche alcuni esercizi di applicazione delle "leggi" della genetica, che consentono di verificare l'acquisizione dei concetti proposti.

Le concezioni degli alunni ("spontanee" od indotte dalla cultura dell'ambiente d'origine) sono in genere assai lontane dall' interpretazione del fenomeno che gli scienziati hanno dato nella seconda metà del secolo XIX e all'inizio del secolo XX (codificazione in leggi), ma abbastanza vicine a concezioni che hanno avuto un certo rilievo nella storia della biologia:ciò giustifica l'ampio ricorso a documenti e riferimenti storici.