Attività E
- Conduzione dell'esperienza
Il lavoro può essere guidato da una scheda, impostata come guida per
costruire una relazione (vedi scheda
6; i valori previsti in tabella per N e i punti in cui chiedere
ipotesi sull'allungamento devono essere modificati per adattarli alle
caratteristiche degli elastici utilizzati).
- Si appende il primo elastico (il più sottile) al supporto;
si controlla che l'estremità superiore coincida con lo 0 della
scala graduata.
- Si misura la lunghezza dell'elastico "a riposo" (senza pesi
applicati); gli allievi riportano il dato in una tabella (vedi scheda
6). Si procede applicando i pesi indicati nella tabella e segnando le
corrispondenti lunghezze raggiunte dalla molla; la scelta dei pesi da
applicare deve essere fatta dall'insegnante, tenendo conto delle caratteristiche
dell'elastico. Non è opportuno lasciare passare un tempo troppo
lungo tra una misura e l'altra, perché l'elastico potrebbe continuare
ad allungarsi sotto l'azione del peso; se si deve interrompere l'esperienza
(discussioni, ipotesi degli allievi...) conviene bloccare l'estremità
dell'elastico.
- Si interrompe l'esperimento in un primo momento (e poi in un momento
successivo) e si chiede di prevedere la lunghezza dell'elastico per
un numero doppio (e poi triplo) di unità di peso applicate. (vedi
scheda 6) Il momento in cui interrompere l'applicazione dei pesi deve
essere scelto dall'insegnante in modo che in seguito sia evidente, sperimentalmente,
la non proporzionalità dell'allungamento rispetto al peso applicato:
occorre eseguire l'esperienza a casa per evitare di scegliere punti
di interruzione in cui fenomeni opposti (maggiore allungamento intermedio
e rallentamento finale), compensandosi, evidenzino una falsa proporzionalità.
- Si costruisce in un riferimento cartesiano il grafico relativo ai
dati sperimentali riportati in tabella.
- Si confrontano e discutono le ipotesi prodotte dagli allievi nel
punto c; gli allievi utilizzano i dati sperimentali per verificare la
correttezza di tali ipotesi (vedi testi
prodotti dagli allievi).
Si descrive l'andamento del grafico, cercando di produrre alcune ipotesi
per spiegare tale andamento.
In questo lavoro non si pretende di arrivare ad identificare una formula
matematica che possa adattarsi alle variazioni osservate nei dati sperimentali
e non si vogliono approfondire argomenti complessi come le teorie relative
all'elasticità della gomma ( e di materiali simili).
E' opportuno fornire solo alcune semplici informazioni relative alla
struttura degli elastici, in modo da favorire l'interpretazione dell'andamento
dei grafici. Si può utilizzare qualche disegno per descrivere
l'organizzazione interna "a rete" dei materiali in gomma e
ciò che avviene nell'allungamento: si parte da una situazione
disordinata per raggiungere gradualmente l'allineamento delle catene
molecolari e il rallentamento finale nell'allungamento (vedi Informazioni
per l'insegnante sull'elasticità della gomma).
Le immagini fornite possono favorire la costruzione di ipotesi per interpretare
le proprietà dell'elastico, riferite alla struttura interna.
- Si ripetono, usando il secondo elastico le operazioni descritte nei
punti a, b, d. Il grafico deve essere costruito usando lo stesso sistema
di riferimento usato precedentemente.
- Si confrontano i due grafici cercando di cogliere e spiegare analogie
e differenze; se l'andamento del secondo grafico è vicino alla
linearità (vedi indicazioni relative alla scelta degli elastici)
si può ripetere l'esperienza applicando, come unità di
peso, oggetti più pesanti, sostituendo, ad esempio, le graffette
con delle rondelle (vedi scheda 7).
Si ritrova, così, un andamento non rettilineo (vedi esempi
di grafici).
- Si conclude confrontando i risultati sperimentali con quelli ottenuti
usando le molle.
Si può richiedere, per sintetizzare il lavoro, la scrittura di
una relazione individuale sulle attività sperimentali svolte
(utilizzando la scheda come traccia e sfruttando gli appunti eventualmente
raccolti ); si può anche costruire, mettendo insieme parti delle
relazioni degli allievi, una relazione di classe.
(vedi testi
tratti da relazioni degli allievi)
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