ISTITUZIONALIZZAZIONE DELLE CONOSCENZE

Nella teoria delle situazioni didattiche di G. Brousseau (e più in generale nel quadro teorico elaborato in Francia a partire dalla fine degli anni ’70 per modellizzare i fenomeni di insegnamento e di apprendimento della matematica e poi anche di altre discipline) particolare attenzione viene rivolta a quei momenti in cui l’insegnante cerca di collegare il lavoro "costruttivo" degli allievi al sapere disciplinare che costituisce l’obiettivo delle attività svolte in classe.

L’"istituzionalizzazione delle conoscenze" consiste nel collegamento intenzionale che l’insegnante realizza tra le conoscenze a cui gli allievi sono giunti risolvendo problemi, formulando e verificando ipotesi, ecc. e le conoscenze così come sono generalmente presentate nei testi scolastici, nei manuali di riferimento, ecc. Il collegamento viene fatto curando in particolare:

- il lessico: dal lessico utilizzato correntemente in classe (che spesso contiene termini non specialistici), al lessico tecnico disciplinare;

- le forme espressive verbali: si pensi in matematica all’uso di espressioni come "Condizione necessaria e sufficiente affinchè... è che...." all’interno degli enunciati dei teoremi (cfr. teorema, sapere teorico), si pensi alla forma espressiva di definizioni, dimostrazioni, ecc.

- i simboli specifici correntemente utilizzati nella disciplina (ad esempio quando in matematica scriviamo "segmento AB", o quando scriviamo

Più in generale particolare rilievo avranno, in fase di istituzionalizzazione, i modi propri di ogni disciplina scientifica di organizzare le conoscenze: le "definizioni", le "proprietà", i "teoremi", ecc. in matematica, le "leggi" in fisica, ecc. (cfr. sapere teorico)

La fase di istituzionalizzazione comporta delle oppportunità, delle difficoltà e dei rischi, di cui l’insegnante deve tener conto:

- difficoltà (ma anche opportunità di arricchimento di strumenti espressivi!) per gli alunni con scarsa dotazione linguistico-verbale;

- rischio di perdita di contatto tra le conoscenze come si sono via via faticosamente costruite, ben radicate nelle esperienze degli alunni, e le conoscenze sistemate ed espresse in modo troppo lontano da tali esperienze;

- difficoltà (ma anche opportunità) di aderire a "copioni" culturali estranei al lavoro costruttivo svolto in classe. La difficoltà è particolarmente grave e rischiosa quando l’insegnante sottovaluta il fatto che, ad esempio, il modo standard di esprimere una definizione non comporta solo un salto di tipo espressivo rispetto al linguaggio comune, ma anche una prospettiva culturale diversa: quella di caratterizzare l’oggetto definito utilizzando le proprietà che lo definiscono all’interno di una teoria. (vedi teorema e sapere teorico). Una metodologia adatta per superare questa difficoltà può essere quella della didattica del gioco voci-echi.

Per fare fronte a tali rischi e difficoltà, e sfruttare le potenzialità insiste nel processo di istituzionalizzazione, è opportuno che l’insegnante si interroghi sulle diverse operazioni di istituzionalizzazione che propone e ne renda per quanto possibile partecipi gli allievi, assicurando anche ritorni dal sapere istituzionalizzato alla loro applicazione "significativa" (cioè basata sui significati in gioco) nelle attività in classe.