Con il confronto dei disegni e delle interpretazioni
relative, i ragazzi generalmente riescono a capire che dal disegno è
possibile individuare anche la posizione dell'osservatore che ha realizzato
la rappresentazione.
Per esempio, nelle nostre classi sono emerse le seguenti osservazioni:
- Se nel disegno vedo nel disegno il fianco
destro, l'osservatore era spostato verso destra
- L'autore era davanti perché ha disegnato
solo le ante
Inoltre, anche la socializzazione delle regole che ciascuno
si è dato per rappresentare, può far crescere la classe.
Nella nostra esperienza, i ragazzi hanno colto che chi ha i disegni
più giusti non è chi sa disegnare meglio, ma chi si è
dato delle buone regole, ad esempio Luca che ha fatto il progetto.....
Luca infatti aveva dichiarato di essersi messo davanti al disegno come
a un problema (vedi "Luca" in situazione B, dai ragazzi,
esempio 4), riesce a individuarne i dati e a collegarli in modo
logico e operativo in un progetto che gli consente un salto qualitativo
nella formazione del pensiero e nella rappresentazione. La spiegazione
di Luca del proprio disegno, fa crescere globalmente la classe: le scoperte,
i termini utilizzati (struttura, profondità, inclinazione) sono
stati interiorizzati da molti e utilizzati per risolvere il problema
successivo.
Il confronto ha obbligato ogni ragazzo a mettersi in relazione con le
percezioni, le regole, le rappresentazioni mentali degli altri e a uscire
dal proprio egocentrismo conoscitivo.
E se in classe non c'è un "Luca" ? Occorre che l'insegnante
faccia emergere piano piano la relazione disegno/problema; il linguaggio
evolve comunque in ogni discussione orchestrata dall'insegnante.
La classe socializza anche le incongruenze presenti
in numerosi elaborati ("tetto", "assemblaggi" errati,
...) e impara a metterle in relazione con le differenze tra ciò
che "vedo" e ciò che rappresento. La discussione, quindi,
deve condurre a socializzare anche le dinamiche mentali intervenute
in fase di produzione/lettura delle rappresentazioni e a scoprire
che sono simili.
Dall'esame delle registrazioni emerge che alcuni ragazzi
che non sono in grado di attivare in modo autonomo il dialogo interiore
produttore-lettore, riescono a farlo quando confrontano le proprie rappresentazioni
con quelle dei compagni.
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In relazione alla posizione dell'osservatore.
Anche la socializzazione dei criteri di scelta adottati per individuare
la posizione dell'osservatore porta a riflettere sui processi di pensiero
propri e altrui.
Nelle nostre classi è inoltre emerso che, per individuare la
posizione dell'autore di un disegno, la maggior parte ha "letto"
la produzione altrui e ha eseguito un'esplorazione dinamica (vedi
situazione B1, per l'insegnante) della situazione in esame.
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In relazione alle relazioni osservatore/forma
dell'oggetto rappresentato.
Le prime formulazioni concordate dalla classe sulle relazioni osservatore/osservato,
possono essere del tipo:
- se il disegno è un rettangolo, l'osservatore
è di fronte all'armadio o di fianco;
- se l'osservatore vede un po' di fianco dell'armadio,
il disegno deve evidenziare lo spessore, ma non il tetto perchè
è seduto.
Il livello di approfondimento di queste problematiche,
dipende da come l'insegnante intende proseguire il lavoro:
- chi intende proseguire il nostro percorso
di geometria di rappresentazione piana di situazioni spaziali (Modelli
l'Unità di Lavoro I, Modelli Unità di Lavoro
L), si può fermare a queste osservazioni e troverà
modo di sviluppare i problemi "inclinazione delle linee"
e "relazioni osservatore/osservato" nell'Unità di
Lavoro I;
- chi volesse approfondire ora, consigliamo di
analizzare in Modelli Unità di Lavoro I le situazioni
didattiche A e B e di trasporre all'oggetto armadio la gestione e
le considerazioni lì relative all'oggetto cartellina.
Confronto attività microspazio-mesospazio
La classe, con l'aiuto dell'insegnante, puntualizzerà
le analogie/differenze emerse nelle attività svolte nel microspazio
e mesospazio: nei problemi di codifica/decodifica, in relazione agli
elementi caratterizzanti una rappresentazione prospettica e in relazione
alle dinamiche mentali messe in atto in tali attività.
Ci attendiamo che emergano almeno le seguenti:
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microspazio
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mesospazio
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Differenze |
possibilità di scegliere il
punto di vista |
punto di vista assegnato |
possibilità di più rappresentazioni
da più punti di vista, per comunicare meglio i significati |
unica rappresentazione |
disegnare per far riconoscere l'oggetto |
disegnare per far riconoscere la posizione
dell'osservatore |
....................................... |
................................ |
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Analogie
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rappresentazione per comunicare significati oggettivi,
quindi scelta delle informazioni da comunicare |
problemi che dipendono dalla scelta
del punto di vista:
"parti visibili", "assemblaggio", stereotipo,
ambiguità di produzione/interpretazione
|
differenze tra quello che so-vedo
e quello che rappresento;
dinamiche mentali: spaziali, temporali, produttore/lettore
|
oggetto che rientra tutto nel campo
visivo dell'osservatore (vedi "Modelli Unità L")
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.....................
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