B2. ... dai ragazzi

L'apertura di questa discussione è risultata complessa poiché sono stati messi in evidenza subito diversi problemi: la difficoltà del disegno, la sua natura geometrica e la ricerca di regole per poter disegnare bene lo spazio e gli oggetti.

1) Ins. : La cosa che vorrei emergesse dalla discussione è se esistono dei modi particolari per fare questi disegni, se esistono regole, come ha scritto Federico nella sua relazione. Inoltre vi voglio chiedere perché voi quando facevate questo disegno, soprattutto Chiara, dicevate sempre che questo era un lavoro difficile, che occorrevano molte capacità e che era un lavoro di tipo geometrico. Dicevate sempre: "Facciamo geometria" "Ma questo è un disegno geometrico", anche se io non vi ho mai detto di disegnare espressamente delle forme geometriche, un cubo ad esempio,….

2) Marco: Ma è molto più geometrico questo, secondo me , del cubo ! Il cubo è più facile. E' solo una forma . Qua è rappresentare una stanza e controllare le linee: ad esempio che le linee dei tavoli siano incidenti , che gli angoli retti diventino ottusi…. E così …. Per me è molto più difficile !

6) Davide : Io sono d'accordo con Marco, poi volevo dire che secondo me deve esistere una regola per fare questo disegno, perché bisogna sapere dove posizionare le pareti che per me è una cosa molto difficile.

Come si può notare, sin dai primi interventi i ragazzi si appropriano delle problematiche evidenziate dall'insegnante e cercano di trovare delle risposte. La prima parte della discussione si incentra sulle differenze di rappresentazione tra micro e mesospazio e gli alunni giungono a definirle bene (stralcio di discussione15-24).

La seconda problematica affrontata è relativa al fatto che la loro attività fosse di geometria e per sostenere questo coinvolgono le loro conoscere geometriche e quelle relative alla teoria della visione. Un'alunna usa , per spiegare quanto esposto, la parola " prospettiva "e cerca di darne una definizione; questo termine appartiene al suo bagaglio di conoscenze personali, ma subito viene utilizzato da diversi alunni che se ne appropriano per dare un significato ai loro sensi personali (stralcio di discussione38-44).

Man mano che la discussione prosegue i ragazzi costruiscono alcune regole del disegno prospettico. Il linguaggio, in parte ancora legato all'esperienza, diventa, poco alla volta, decontestualizzato: da parole come lavagna, porta, armadio, si passa a parlare di rettangoli, parallelepipedi …Il discorso da particolare diventa generale (stralcio di discussione107-118).

Nell'ultima parte della discussione vi è la costruzione collettiva delle regole per disegnare in prospettiva centrale. In questa parte le voci dei ragazzi concorrono assieme per formare un'unica voce che assomiglia sempre più alla voce della matematica (stralcio di discussione207-303s).