A1. ... per l'insegnante

La copia dal vero del tavolo e degli oggetti sopra posti, prevede due tipi di complessità:

  • il disegno degli oggetti
  • il disegno delle diverse parti del tavolo, così come esse appaiono.

Gli oggetti, parzialmente interposti e di altezze diverse (es. una bottiglia, un bicchiere, una pallina…), sono posti su un piano di appoggio non molto alto in modo che gli allievi vedano dal loro posto non solo gli oggetti ma anche una parte del piano stesso. In caso contrario il piano si ridurrebbe ad una linea e si forzerebbe, contro l'intenzione, il disegno vincolato ad una linea di terra. La particolare disposizione degli oggetti deve far superare agli allievi i classici errori legati alla "trasparenza " o all'allineamento sempre e comunque.

Sulla rappresentazione del tavolo esistono casistiche precise che si possono ritrovare in vari esperimenti, sia nella forma classica che in combinazione tra loro.

La verbalizzazione ha lo scopo di rendere esplicito il percorso dell'alunno nell'affrontare la rappresentazione. La funzione del linguaggio nell'orientare volontariamente il disegno verso la riproduzione della visuale è fondamentale; si può ipotizzare che gli allievi usino il linguaggio, almeno tra sé e sé, per orientare le loro strategie di disegno.

L'insegnante successivamente cataloga i prodotti degli allievi e seleziona quelli rappresentativi delle varie tipologie.

L'insegnante conduce la discussione in modo da:

  • focalizzare l'attenzione degli allievi sulle differenze di rappresentazione collegabili a un modello geometrico e non alla presenza - assenza di particolari, alla pulizia del tratto, al colore… ;
  • guidare gli allievi al riconoscimento delle rappresentazioni "verosimili ".

Durante la discussione l'insegnante può utilizzare , come stimolo per aprire nuovi problemi, alcune frasi scritte dai ragazzi nella verbalizzazione della copia dal vero.