E1... per l'insegnante

Anche in questo caso l’insegnante deve "orchestrare" attentamente la discussione per evitare divagazioni inutili e per condurre la discussione verso l’obiettivo prefissato.

Potrebbe anche succedere che l’insegnante, in alcuni momenti, debba essere direttiva per consentire a tutti di comprendere i vari passaggi della discussione.

COME SI COMPORTANO I BAMBINI DURANTE LA DISCUSSIONE?

I bambini passano dalla discussione sulle rappresentazioni grafiche prodotte allo spazio immaginato, alla critica delle rappresentazioni dall’interno dello spazio immaginato, ma non arrivano ancora all’interpretazione del fenomeno.

I bambini seguono l’idea di Paolo, anche se hanno necessità di appoggiarsi ad immagini viste direttamente (barattoli) oppure viste riprodotte(foto dall’aereo, ecc).

Concorrono all’esito positivo di questo processo la mediazione dell’insegnante, qiando insiste sulla lontananza del sole o sull’immaginare di essere nello spazio e di vedere da lontano, e l’esempio iniziale di Paolo ("se la Terra fosse lontana dal sole"..."se noi fossimo dalla Terra"); i bambini si appropriano per imitazione della dinamica mentale di Paolo e usano le stesse espressioni verbali.

Il "triangolo" non è più un segno statico, ma diventa un segno dinamico, infatti i bambini lo utilizzano per vedere via via i raggi diventare paralleli; poi lasciano "perdere" all’infinito il sole e ritornano al punto di vista locale di Deborah con il "fascio di luce", che arriva con i suoi raggi paralleli e vicini da distanza infinita.

Concorrono al successo di questo processo la mediazione di Stefano che spiega il modello dinamico del triangolo e la mediazione dell’insegnante che con interventi ripetuti aiuta i bambini a "spedire all’infinito", e fuori dal foglio, il sole.