La costruzione dello gnomone Questa attività può essere svolta diversi mesi prima del percorso didattico che stiamo considerando; può anche essere proposta durante tale percorso didattico, ovvero riproposta (e gestita in modo più approfondito) per ottenere uno strumento pienamente affidabile. Si è giunti alla decisione di servirsi di una tavoletta con il chiodo per rilevare con sicurezza le ombre a qualsiasi ora della giornata, poiché ormai si ritiene svantaggioso utilizzare una persona come oggetto che proietta lombra (lombra è troppo lunga, è difficile stare immobili sotto il sole, un bambino diventa più alto durante lanno), oppure perché strumenti alternativi (bastone tenuto "diritto" con le mani, ecc ) non sono pienamente affidabili per l'esperimento da compiere (controllo della lunghezza delle ombre in posti diversi) Linsegnante chiede: "Che cosa sarà necessario controllare affinchè la tavoletta con il chiodo consenta di effettuare rilevazioni precise e confrontabili con altre?" Si passa, così, ad una tappa molto importante
Nelle classi che attuano il progetto "Bambini, maestri e realtà" è stata condotta lattività con due iter didattici diversi: GESTIONE A: costruzione e consolidamento dei concetti attraverso la discussione GESTIONE B: costruzione e consolidamento dei concetti attraverso il confronto dei progetti individuali Gestione A Si riporta integralmente la registrazione della discussione (protocollo 1) avvenuta in classe, perché rappresenta un esempio
Allesperienza segue una relazione individuale. (protocollo 2) Si riporta integralmente il testo in quanto rappresenta un esempio di ricchezza nellesposizione, di proprietà nelluso dei termini, di coscienza delle acquisizioni ottenute dallesperienza fatta. Gestione B Dallipotesi iniziale e dalla successiva discussione nascono alcuni problemi da risolvere:
I bambini vengono invitati a formulare unipotesi progettuale (Protocollo 1) che cerchi di affrontare e risolvere i problemi emersi. Linsegnante sintetizza le idee espresse dai bambini nelle relazioni individuali (Protocollo 2), per confrontarle. Questo confronto ha, in questo momento, lo scopo di avviare i bambini a riflettere sul concetto di orizzontalità, in particolare, e ad acquisire un linguaggio geometrico. Lattività prosegue in cortile con la verifica (Protocollo 3) secondo le modalità ideate dai bambini. Linsegnante stimola i bambini a formulare ipotesi interpretative (Protocollo 4) che spieghino il motivo per cui lombra del chiodo di tavolette sistemate orizzontalmente non hanno la stessa misura. La produzione delle ipotesi può avvenire tramite un testo individuale, con successiva socializzazione delle ipotesi, oppure allinterno di una conversazione con trascrizione delle ipotesi sulla lavagna. Alla fine si decide di verificare (Protocollo 5) che "forse non erano proprio orizzontali " I bambini discutono su come si fa a controllare che la tavoletta sia orizzontale e subito dopo scrivono un testo per spiegare a quali conclusioni sono giunti. Lutilizzo della livella mette in gioco il concetto di orizzontalità (Protocollo 6) e permette allinsegnante di riprendere e "lanciare" il concetto di direzione e di perpendicolarità (Protocollo 7)
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