A... per l'insegnante

La complessità del fenomeno è tale che gli alunni pervengono difficilmente a spiegarlo e a rappresentarlo correttamente, perchè:

  • devono crearsi un'immagine mentale del fenomeno in un luogo diverso da quello abituale (dal piazzale della scuola materna al cortile della scuola elementare). Entrambi gli spazi peraltro sono ben conosciuti ai bambini, i quali non possono avere dubbi sulla dislocazione di entrambi e sulla relazione spaziale "più in alto - più in basso" esistente fra loro;
  • non tengono ancora conto della grande distanza del Sole dalla Terra e del parallelismo dei raggi solari, che pure hanno già sperimentato nell'esperienza dello "scatolone forato";
  • devono superare il conflitto tra la realtà osservata (spazio tridimensionale) e la rappresentazione grafica del fenomeno (spazio bidimensionale del foglio);
  • devono tener conto della contemporaneità effettiva del fenomeno.

Saranno proprio gli eventuali "errori" che permetteranno, nelle successive attività, l’evoluzione delle conoscenze dei bambini.

L’insegnante permetterà ai bambini di produrre liberamente le ipotesi e le rappresentazioni grafiche; interverrà con domande scritte sul quadernone solo quando si renderà conto che l’alunno, tramite lo stimolo di una domanda, riuscirà a progredire nel suo ragionamento o nel disegno.

La varietà dei protocolli prodotti dei bambini permetterà una scelta oculata dei lavori da confrontare.