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CLASSE V - IL CACAO - SCHEDA n° 3

LE ZONE DI COLTIVAZIONE DEL CACAO

Il cacao può essere coltivato solo nelle zone tropicali, in particolare nelle regioni dove la temperatura è abbastanza costante e la ventilazione è modesta. Le piogge, inoltre, non devono essere eccessive.

Si tratta di regioni a clima caldo-umido, comprese tra il 23° parallelo nord ed il 20° parallelo sud.

La maggior parte del raccolto si ha però nella fascia equatoriale, tra il 10° parallelo nord ed il 10° parallelo sud.

IL BRASILE

Territorio-Aspetto fisico-Clima

Il territorio brasiliano presenta due zone ben distinte: una pianeggiante, la pianura amazzonica ed alcune altre pianura, ed un'altra montuosa che comprende l'Altipiano Brasiliano e le Serre costiere.

ZONE PIANEGGIANTI:

LA PIANURA AMAZZONICA

Milioni di anni fa un vastissimo mare separava le regioni settentrionali del Sudamerica da quelle meridionali. Oggi questo mare èscomparso ed al suo posto si trova la più vasta pianura alluvionale della Terra (pari a circa la metà dell'Europa). Questa pianura, che prende il nome dal colossale fiume che l'attraversa, il Rio delle Amazzoni, è il regno della foresta equatoriale.

In essa, come scrisse Giuseppe Marinelli, famoso geografo italiano (1846/1900) "gli alberi intrecciano i loro rami in ogni direzione per centinaia e migliaia di chilometri come se volessero formare un'enorme cupola in cui i raggi del sole non debbono penetrare".

Nella pianura amazzonica abitano ancora alcune tribù' di Indios che vivono di caccia, pesca e raccolta; prima della conquista europea, essi erano quasi 5 milioni. Ora sono ridotti a 150.000-200.000: dal 1500 ad oggi sono stati sterminati con una media dii milione al secolo, diecimila all'anno; negli anni '80 è sorto un grande movimento mondiale per la salvezza degli Indios, perché essi continuavano ad essere ammazzati per impedire che si opponessero alla distruzione della foresta amazzonica per costruire strade, abbattere alberi per prelevare il legname pregiato, estrarre minerali preziosi.

 

LE ALTRE PIANURE

In confronto alla sterminata pianura Amazzonica, le altre pianure "scompaiono". La più estesa è quella formata dai bacini dei fiumi Paraguay e Paranà. Benché sia costituita da un terreno fertile, questa zona non può essere sfruttata per le coltivazioni agricole perché è quasi interamente ricoperta da acquitrini e paludi.

Le altre pianure brasiliane si trovano lungo il tratto di costa compreso tra la foce del Rio delle Amazzoni e Rio di Janeiro: anche queste spesso sono interrotte da paludi.

ZONE MONTUOSE:

L'ALTOPIANO BRASILIANO

Circa la metà del territorio brasiliano è occupata da un vastissimo altopiano che, da un'altezza minima di 200 metri, verso l'interno del paese, si eleva gradatamente sino a formare vere e proprie catene montuose lungo la costa.

La parte più interna prende il nome di Mato Grosso (foresta folta), perché è ricoperto da fittissima foresta tropicale. La parte nord-est dell'altopiano ha invece un aspetto completamente diverso: è infatti ricoperta da una vegetazione stepposa. Soltanto la parte meridionale dell'altopiano può essere sfruttata per le coltivazioni agricole: qui infatti il clima è particolarmente mite e le precipitazioni sono abbondanti.

LE SERRE

Con il nome di Serre ci si riferisce alle catene montuose della zona costiera che però non toccano mai i 3.000 metri.

CLIMATOLOGIA

Data l'enorme estensione del paese,in Brasile vigono parecchi tipi di clima.

La regione più calda è indubbiamente la Pianura Amazzonica in cui domina il clima equatoriale (caldo ed umido); un clima primaverile si gode invece per tutto l'anno lungo la zona costiera dove si trovano le maggiori città brasiliane: Rio de Janeiro, Salvador e Recife.

ECONOMIA

Il sottosuolo brasiliano è ricco di minerali: ferro, stagno, manganese, oro ed argento (il Brasile è infatti il primo produttore mondiale di ferro e stagno).

In aumento è anche l'estrazione del petrolio.

Le industrie, in via di sviluppo, riguardano i settori alimentare, tessile, siderurgico, meccanico e chimico.

L'economia brasiliana però si basa soprattutto sull'agricoltura.

Il Brasile infatti è il primo produttore mondiale di caffè e arance; è il secondo produttore mondiale di cacao, banane e soia; è il quarto produttore mondiale di cotone. Inoltre si colloca al secondo posto nel mondo per il numero di bovini , equini e suini allevati.

Nonostante l'elevata produzione agricola, la terra coltivata o utilizzata a pascolo o bosco è solo il 74% della terra disponibile; il 26% della terra brasiliana infatti è incolta o improduttiva (In Italia lo è solo l'1% circa).

Inoltre la maggior parte della terra coltivata appartiene ad un piccolo gruppo di proprietari di cui la maggioranza è rappresentata da imprese straniere (es. Nestlè).

Pertanto la maggioranza dei contadini non possiede la terra, ma lavora nei latifondi appartenenti ai grandi proprietari terrieri, spesso in condizioni di grande miseria che ricordano quelle descritte da Georges Amado nel libro "Cacao".

 

ITALIA

BRASILE

ESTENSIONE IN KM

301.302

8.512.000

ABITANTI

56.411.300 circa

150.052.000

DENSITA'

187

17,6

POPOLAZIONE URBANA

67,2%

77%

COMPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE

Bianchi (minoranze extracomunitarie)

Bianchi 54%

Meticci 40%

Amerindi 0,1%

Negri 5,9%

LINGUA UFFICIALE

Italiano (usati anche dialetti e idiomi locali)

Portoghese (usati anche idiomi propri)

RELIGIONE

cattolica in maggioranza, con minoranze di protestanti, musulmani, ebrei

cattolica in maggioranza, con minoranze di protestanti, animisti, ebrei, musulmani...

OCCUPATI IN:

- agricoltura

- industria

- terziario

7%

33%

60%

30%

24%

46%

   

PRODOTTO NAZIONALE LORDO PER ABITANTE

$ 15.150

$2.770

MORTALITA' INFANTILE

8,6 0/00

59 0/00

aspettativa di vita

76 anni

65 anni

ANALFABETI

3,1 %

23 %

 

LA COSTA D'AVORIO

L'avorio, che figura nel nome della giovane nazione, è solo un ricordo dei tempi in cui lunghe carovane di schiavi, provenienti dall'interno, trasportavano le preziose zanne ai porti della costa atlantica. Oggi sono rimaste soltanto le difficili condizioni ambientali rese ancora più gravi dalla mosca "tsè-tsè". Il sottosuolo, in compenso, fornisce un certa quantità di oro, diamanti e manganese. (Dall'Enciclopedia"Conoscere')

ASPETTI FISICI

Il territorio, basso e lagunoso lungo la costa, va gradatamente elevandosi verso l'interno e culmina nel monte Nimba (m.1850). Il clima è caldo-umido, con due stagioni di piogge e due secche lungo la costa, mentre all'interno la stagione delle piogge è una sola. Sviluppate sono la foresta equatoriale lungo il litorale e la savana all'interno.

CLIMATOLOGIA (1994)

 

ABIDJAN (24 m.s.m.)

TORINO (238 m.s.m.)

TEMPERATURA MEDIA ANNUA

26,7°

11,9°

TEMPERATURA MEDIA GENNAIO

27°

1,9°

TEMPERATURA MEDIA LUGLIO

26°

22°

PRECIPITAZIONI ANNUE (in mm)

2.040

947

NUMERO GIORNI DI PIOGGIA

143

75

UMIDITA' RELATIVA MEDIA

81%

75%

ECONOMIA

L'agricoltura indigena fornisce soprattutto caffè, cacao, tabacco, banane, cotone, arachidi, sesamo, noci di cocco, olio di palma destinati all'esportazione e manioca, patate, miglio, mais, riso e canna da zucchero per il consumo interno. Diffusi sono la pesca e l'allevamento. Fra le risorse forestali prevale il mogano, mentre, tra quelle del sottosuolo, vanno ricordati il manganese, i diamanti e l'oro. L'industria è ancora scarsamente sviluppata (alcuni impianti tessili, del legno, del cemento, dello zucchero e della birra).

 

ITALIA

COSTA D'AVORIO

ESTENSIONE IN KM

301.302

322.463

ABITANTI

56.411.300 circa

12.135.000

DENSITA'

187

21

POPOLAZIONE URBANA

67,2%

47%

COMPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE

Bianchi (minoranze extracomunitarie)

Akan, Kriu, Voltaici, Mande del nord e del sud

LINGUA UFFICIALE

Italiano (usati anche dialetti e idiomi locali)

Francese (usati linguaggi sudanesi)

RELIGIONE

cattolica in maggioranza, con minoranze di protestanti, musulmani, ebrei

animista, mussulmana, cristiana

OCCUPATI IN:

- agricoltura

- industria

- terziario

7%

33%

60%

65%

10%

25%

PRODOTTO NAZIONALE LORDO PER ABITANTE

$ 15.150

$1.150

MORTALITA' INFANTILE

8,6 0/00

92 0/00

aspettativa di vita

76 anni

53 anni

ANALFABETI

3,1 %

57,6 %