Commento: è da notare che nessuno dei due
bambini spiega il ragionamento seguito nella risoluzione. La spiegazione
del ragionamento in questa consegna non era esplicitamente richiesta,
ma l'insegnante dovrà sicuramente chiederla ai bambini per verificare
come sono arrivati alla risposta. Nel primo caso infatti la risposta errata
(12 ore) deve essere riportata a come il bambino è arrivato a darla:
l'insegnante potrà chiedere, per iscritto," fammi vedere come
hai contato". In questo modo si potrà vedere se c'è
un errore nello scrivere le ore dalle 22 alle 24 o dopo le 24, se i due
periodi vengono spezzati, se c'è un errore nel mettere insieme.
Nel secondo bambino potrebbe essere una minima indicazione
del ragionamento seguito quel "in tutto" iniziale che potrebbe indicare
che il bambino ha tenuto conto del periodo prima e dopo la mezzanotte.
Tuttavia l'indicazione non è sufficiente, molto spesso, infatti,
"in tutto" non è che una parola chiave presente nei testi
dei problemi che finisce per guidare il bambino a "mettere assieme"
i dati con il + non sulla base della situazione problematica, ma sulla
base dell'indicatore linguistico trovato nel testo.
PRECISAZIONI
L'abitudine alla spiegazione del ragionamento
deve essere progressivamente, dalla fine della classe prima, introdotta
chiedendo i bambini, se verbalizzare li disturba nell'intuizione della
risoluzione, di lasciare comunque sul foglio qualche traccia di come procedono
nella risoluzione, anche solo segni grafici, frecce o simili. La verbalizzazione
del procedimento risolutivo prima di attuarlo non è, infatti, efficace
in tutti i casi, anche se molto spesso fornisce una traccia per controllare
la correttezza del proprio modo di procedere. Ci sono infatti dei bambini
che non riescono a verbalizzare il proprio procedimento risolutivo prima
di attuarlo e che intuiscono la strategia risolutiva senza riuscire a
verbalizzarla. A tali bambini deve essere data la possibilità di
procedere nella risoluzione, chiedendo, se mai, di spiegare, a posteriori,
passo passo ciò che stanno facendo.
Ci sono dei bambini che preferiscono utilizzare i formalismi introdotti
(segni algebrici, grafo) e che si limitano a scrivere a fianco dei numeri
usati che cosa sono e a segnare sinteticamente a lato cosa stanno facendo.
La classe seconda e la classe terza sono le classi in cui le strategie
risolutive e di conta, che spesso, ovviamente, si mischiano, prendono
forma ed in cui i bambini imparano a rendere conto, con la verbalizzazione
o altro, del proprio procedimento risolutivo.
Occorre pertanto non perdere queste occasioni e continuare ad invitare
i bambini a spiegare come hanno risolto e come hanno contato, evitando
di farlo solo quando la risposta del bambino è errata, anche perchè,
in alcuni casi, i bambini arrivano a dare la risposta giusta utilizzando
un procedimento errato e viceversa, ma soprattutto perchè il procedimento
risolutivo deve via via rivelarsi come centrale rispetto al risultato
che il bambino scrive nella risposta.
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