A2. ... per l'insegnante
Il bambino inizialmente, nell'originale ciò è visibile nelle cancellature Nello scritto a matita, risponde alla consegna scrivendo cosa c'è di uguale e di diverso tutto nel primo spazio dato a disposizione: risulta infatti più difficile spezzare le due consegne, distinguendo a livello strutturale le due risposte.
Nel due brevi testi (inizialmente nel confronto di testi è necessario presentare testi brevi, dove le uguaglianze e diversità siano ad un livello tale da essere gestite facilmente dall'insegnante che deve prevedere la necessità di seguire individualmente alcuni alunni in difficoltà) il bambino coglie senza apparenti difficoltà uguaglianze e diversità e lo evidenzia tramite la sottolineatura.
La difficoltà è passare dall'intuizione di ciò alla denominazione: nella denominazione trovata dal bambino per denominare l'argomento uguale il bambino è in grado di astrarre "l'uscire" condizionato dal "bel tempo". Da notare che nel primo testo la condizione è espressa con "se", nel secondo con "quando" e che il bambino nell'esprimerla sceglie il se e comprende l'andare in bicicletta ne "l'uscire" come se si trattasse di un determinazione particolare dello stesso.
Nel denominare cosa c'è di diverso il bambino non è ancora in grado di rendersi conto che il riferimento di Giovanni a cosa succede quando è brutto tempo è solo un'informazione in più sullo stesso argomento: la sensibilità al rapporto fra l'argomento e le sue specificazioni andrà introdotta gradualmente fra la classe seconda e la classe terza, prendendo spunto proprio da situazioni come questa.
Infine, nella denominazione di ciò che di diverso c'è nel testo di Chiara, emerge chiaramente come sia difficile, inizialmente, per i bambini compiere lo sforzo di astrazione richiesto dalla denominazione