Antologia
Mattina in città
Anche stavolta era mattina. Non si vedevano ancora i tram ma si sentivano lontano.
Faceva freddo da montagna, i lampioni ballavano al vento.
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Quante cose succedevano in quei palazzi.
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Cera un caffè già mezzaperto, in via Milano. Mi ficcai dentro.
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Poi entrarono facce bruciacchiate dal freddo. Una donna, due donne dal grembialone di cuoio, verduriere dei banchi, che anche loro prendevano grappini o il caffè con la branda.
Un facchino, dei pezzenti, che battevano i piedi. Erano facce come tante del corso.
Cominciò a far chiaro.
Andando a casa ripensavo a quelle facce. Chi lavora e chi no, dicevo. Serve a qualcosa lavorare quando un facchino e un miserabile qualunque hanno alla fine lidentica faccia?
Tra chi non sa dove dormire e chi va in piazza avanti giorno, non cè nessuna differenza.
Hanno i geloni tutti e due.