Antologia
Giornata di primavera
Le colline erano tornate a vestirsi di verde, e i fichidindia erano di nuovo in fiore. Le ragazze avevano seminato il basilico alla finestra, e ci si venivano a posare le farfalle bianche; fin le povere ginestre della sciara avevano il loro fiorellino pallido. La mattina, sui tetti, fumavano le tegole verdi e gialle, e i passeri vi facevano gazzarra sino al tramonto.
Anche la casa del nespolo sembrava avesse unaria di festa; il cortile era spazzato, gli arnesi in bellordine lungo il muricciolo e appesi ai piuoli, lorto tutto verde di cavoli e di lattughe, e la camera aperta e piena di sole che sembrava contenta anchessa, e ogni cosa diceva che la Pasqua si avvicinava. I vecchi si mettevano sulluscio verso mezzogiorno, e le ragazze cantavano al lavatoio. I carri tornavano a passare nella notte, e la sera si udiva unaltra volta il brusìo della gente che chiacchierava nella stradicciuola.
(da "I malavoglia" di Verga)