Antologia

Mattina in città

Anche stavolta era mattina. Non si vedevano ancora i tram ma si sentivano lontano.

Faceva freddo da montagna, i lampioni ballavano al vento.

...

Quante cose succedevano in quei palazzi.

...

C’era un caffè già mezz’aperto, in via Milano. Mi ficcai dentro.

...

Poi entrarono facce bruciacchiate dal freddo. Una donna, due donne dal grembialone di cuoio, verduriere dei banchi, che anche loro prendevano grappini o il caffè con la branda.

Un facchino, dei pezzenti, che battevano i piedi. Erano facce come tante del corso.

Cominciò a far chiaro.

Andando a casa ripensavo a quelle facce. Chi lavora e chi no, dicevo. Serve a qualcosa lavorare quando un facchino e un miserabile qualunque hanno alla fine l’identica faccia?

Tra chi non sa dove dormire e chi va in piazza avanti giorno, non c’è nessuna differenza.

Hanno i geloni tutti e due.

 

 

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