13 dicembre


Incontro con i genitori per parlare dell’andamento del progetto formativo (evidenziandone luci e ombre). Per quel che riguarda le ombre si deve sottolineare la difficoltà che alcuni insegnanti hanno a condurre lezioni frontali o dialogate, per la facilità degli studenti a distrarsi. La preoccupazione di molti insegnanti del consiglio di classe è che il metodo di lavoro adottato possa esaltare eccessivamente la dimensione ludica. Ai genitori dico che ho parlato con i colleghi che si lamentano maggiormente, suggerendo loro che la capacità di intervenire a tempo in una lezione dialogata (il che vuol dire essere attivi, cantare, ma non stonare) non è semplice, perché richiede abilità simili a quelle che devono mettere in opera i componenti di un’orchestra. Si tratta quindi di far diventare oggetto di didattica anche il comportamento da tenere in un lavoro di gruppo, in una lezione frontale, in una discussione. È però necessario capire e far capire agli studenti che una diminuzione di entusiasmo e di fiducia nel progetto formativo da parte di alcuni insegnanti rischia di minare alla base la possibilità che il progetto effettivamente riesca. Prego quindi i genitori di aiutare gli insegnanti nel far capire agli studenti che una mediazione fra le loro esigenze di star bene in classe e le esigenze manifestate da alcuni insegnanti di un maggior controllo durante le lezioni è necessaria.
Si discute della possibilità – opportunità di trovare modi e tempi per una partecipazione di alcuni genitori a qualche lezione e si decide anche che alcune ore della quinta ora del sabato (la classe termina le lezioni alle 12, alla quarta ora) siano dedicate a quegli studenti che presentano maggiori problemi nella capacità di controllo nella partecipazione alle lezioni dialogate o alle discussioni collettive. A ogni genitore viene consegnato un foglio con le indicazioni del lavoro che gli studenti dovranno svolgere dal 20 Dicembre al 20 Gennaio.
Dalle 13.30 alle 16 ho osservato i lavori di tre studenti (Carlotta, Simone e Lucrezia) che si sono trovati a scuola per svolgere i compiti assegnati. Simone e Carlotta avevano il compito di aiutare Lucrezia che è rimasta piuttosto indietro a causa di un’assenza prolungata. L’azione di Carlotta nello spiegare alla compagna è stata particolarmente incisiva. I ragazzi hanno chiesto un’aula con lavagna per poter lavorare meglio e devo dire che effettivamente si è trattato di un buon lavoro.