QUALI SCELTE

L’Unità di Lavoro si configura come un insieme di attività di transizione graduale tra la scuola elementare e la scuola media.
Essa considera il “ misurare” come un campo di esperienza con cui costruire nuove conoscenze matematiche e atteggiamenti più produttivi nell’approccio alla realtà attraverso l’individuazione e la risoluzione di problemi.
Nel corso degli anni l’analisi del lavoro nelle prime classi della scuola media ci ha portato a registrare :
- carenze relative al valore posizionale delle cifre
- carenze relative al significato delle operazioni ( di cui a volte gli allievi conoscono solo la tecnica),
- conoscenza ed uso superficiali degli strumenti per misurare (ad esempio alcuni allievi usano il righello contando le tacche e non gli spazi, iniziano a misurare posizionando il righello sulla tacca “1” anziché sulla tacca “0”,….)
- difficoltà nelle stime e nelle approssimazioni
- passaggi meccanici da una unità di misura all’ altra con l’uso non consapevole delle equivalenze
- mancanza di atteggiamenti adeguati per affrontare i problemi (spesso ad esempio gli allievi si aspettano di risolvere problemi per tipologie definite per cui considerano le verbalizzazioni, le discussioni e tutti i tentativi verbali per chiarire una situazione problematica attività inutili o più consone a discipline di tipo umanistico).
In questa Unità di Lavoro vengono così riproposte alcune attività magari già parzialmente affrontate, concetti e nomi di cui i ragazzi hanno già sentito parlare. Vengono innestate tematiche nuove su un complesso di conoscenze a volte poco strutturate (in ogni caso il confronto con le conoscenze preesistenti, con le “rappresentazioni degli allievi” su fatti studiati deve essere curato in modo esplicito per non rischiare sovrapposizioni superficiali di nuove conoscenze ad altre radicate da lungo tempo).
La scelta didattica di fondo è stata quindi di proporre una serie di attività articolate in sequenze di problemi e di situazioni problematiche verosimili, finalizzati a mettere a fuoco alcuni fattori che sono centrali nel problem solving.
Il lavoro in classe è mirato ad ottenere dai ragazzi una percezione e un controllo personale delle misure, effettuando operazioni manipolative ma anche verbalizzando la personale percezione della situazione problematica in oggetto e abituandosi allo scambio di opinioni e alla discussione sulle questioni affrontate.
In definitiva questa Unità di Lavoro si sviluppa, attraverso una sequenza di problemi in situazioni problematiche verosimili, in una sola situazione didattica che si svolge in modo elicoidale, toccando in ogni attività proposta alcuni dei seguenti punti:
- Focalizzare l’attenzione dei ragazzi, prima che su una domanda-problema, su una situazione problematica in cui essa può porsi.
- Sviluppare capacità progettuali di fronte ad una richiesta in situazione
- Interpretare e produrre rappresentazioni di situazioni ed operare su di esse
- Usare strumenti e unità di misura di tipo diverso (diretti, indiretti, convenzionali, ad hoc,…): leggere, rappresentare misure diverse ed operare su di esse
- Verbalizzare e confrontare strategie risolutive diverse
Alcuni dei punti individuati sono sempre presenti, per puntualizzarne implicitamente l’importanza, altri possono esserci o non esserci, senza alcun preavviso per i ragazzi, allo scopo di inibire classificazioni di problemi e scelte di schemi risolutivi rigidi.
L’introduzione di un argomento nuovo (la rappresentazione piana in scala), pur sempre collegata al misurare per conoscere, verrà inquadrata come estensione.