attività 4. estensione - ... dai ragazzi In genere i ragazzi hanno visto rappresentazioni in pianta, anche se non sempre hanno ragionato sulle regole che stanno alla base di questo tipo di rappresentazione, vuoi partendo dal vero, vuoi partendo da una rappresentazione prospettica. La Questione
c) della Scheda 4 parte seconda dell'attività 4 (Sapresti
rappresentare graficamente il campo in un altro modo, in cui si
vedano tutte le piazzuole e tutte le misure disegnate corrispondano
alle misure vere?) si presta a cominciare a chiarire
il significato delle parole rappresentare e corrispondere.
Può essere utile partire proprio dagli errori
fatti dai ragazzi (protocollo
1, protocollo
2) per poi arrivare a:
Affrontando la scheda.est-1
i ragazzi non hanno difficoltà ad individuare a quali scopi
rispondano le due diverse rappresentazioni date, cioè lo
schizzo e la rappresentazione in pianta e in scala precisata.
Lasciati liberi, la loro fantasia interpretativa ricostruisce
in modo molto ricco quella che potrebbe essere una situazione
reale. Questo tipo di attività apre il discorso sul fatto
che rappresentazioni diverse possono mettere in evidenza aspetti
diversi di uno stesso oggetto. (protocolli
3). La familiarità con una situazione come quella descritta
facilita il passaggio dalla dichiarazione della scala (1:tot)
al suo uso per il calcolo di misure nella realtà, tramite
la formula: misura reale = misura.sul.foglio
x tot. Nella scheda.est-2
i ragazzi misurano e calcolano misure con rigore matematico, ma
si rendono anche conto che a volte non basta fare un calcolo preciso
e corretto; bisogna infatti verificare se i risultati numerici
ottenuti sono compatibili con la realtà. Praticamente,
in questo caso, si tratta di essere consapevoli che un frigorifero
non è un generico parallelepipedo da sistemare in uno spazio
libero, ma un oggetto che ha un lato particolare per la sua funzionalità
(quello dellapertura). Cosi si ritorna allimportanza
di saper evocare la situazione problematica che sta dietro alla
risoluzione numerica di un problema (protocolli
4). Nella scheda.est-3
ai ragazzi viene richiesto di confrontare due rappresentazioni
diverse di una stessa situazione (in prospettiva e in pianta)
dal punto di vista delle diverse informazioni che esse possono
fornire (protocollo
5). Viene anche chiesto loro di operare sulla
rappresentazione in pianta per: a) convertire alcune informazioni
in essa contenute in linguaggio verbale (protocollo
6); b) per effettuare misurazioni e calcoli che coinvolgono
elementi della rappresentazione stessa (ad es. distanza
in linea daria e distanza effettiva tra
due punti reali a partire da quelle su una cartina). I ragazzi
possono così toccare con mano come certe rappresentazioni,
più di altre, possano funzionare come modelli operativi
di situazioni reali. Nella scheda.est-4,
in un problema facilmente esperibile nel quotidiano, viene dato
senso a: 1) interpretare in modo molto preciso un testo verbale
che descrive una situazione problematica; 2) misurare con precisione,
scrivere e calcolare espressioni numeriche complesse, che rappresentano
in modo sintetico la risposta ad una questione posta e descritta
verbalmente (protocollo
7). La scheda.est-5
porta i ragazzi ad applicare ad una realtà facilmente esperibile
(uso di mappe) i concetti affrontati in questa attività
e li prepara per tempo alla verifica finale. Di fronte alla scheda.est-6
i ragazzi possono avere parecchie difficoltà, dovute proprio
al fatto che è richiesta una forma di ragionamento sistemico,
che coinvolge cioè non solo singoli oggetti da ridurre
in scala, ma richiede anche di considerare le mutue relazioni
tra gli oggetti stessi (protocolli
8). Per quanto riguarda la scheda.est-7 i ragazzi non hanno eccessive difficoltà a disegnare col compasso la riduzione in scala 1:2 della moneta, disegnando un cerchio di raggio metà di quello della moneta data (protocollo 9). Usano invece ragionamenti diversi per valutare il rapporto tra le due superfici, della moneta grande e della moneta piccola (protocolli 10). Lultima questione posta dalla scheda stimola e permette alcune riflessioni di carattere generale sulle riduzioni in scala (protocolli 11). |