Attività 4. ...dai ragazzi Scheda 4-Parte
Terza e Parte Quarta Nel problema a) alcuni dei ragazzi si affidano
essenzialmente al colpo d'occhio (protocollo
11); altri fanno una prima ipotesi basandosi sul colpo d'occhio,
ma poi mettono in atto dei meccanismi di controllo basati sul confronto
di misure (protocollo
12); altri non prendono posizione sulla base del colpo d'occhio
e arrivano ad una conclusione contradditoria con la realtà,
pur basandosi, a livello teorico, sulle due condizioni centrali nella
soluzione del problema (il tubo deve essere più grande, ma
non tanto più grande (protocollo
13). Il problema b) lascia spazio alla fantasia e
al buon senso dei singoli ragazzi. Diverse risposte possono essere
date e magari tutte possono essere corrette se adeguate alla situazione
che il ragazzo si prefigura ("i
metri del tubo da comprare sono 20"; "dai 18 m circa ai
20 m circa"; "4x2=8 8+6=14").
Può essere utile stimolare i ragazzi a motivare queste risposte. Il problema c) può mettere in evidenza
sia i ragazzi che padroneggiano la divisione di contenenza sia quelli
che non la padroneggiano. Anche nella parte quarta i ragazzi mettono in luce la loro padronanza del concetto di divisione di contenenza sostenuta dalladerenza ad una realtà esperita o esperibile nel loro quotidiano. Anche in questo caso i ragazzi prendono atto che la risposta ad un problema non e necessariamente un numero: in questo caso infatti la risposta è un atto di scelta tra due situazioni sulla base di un confronto tra numeri. Prendono anche atto che un risultato numerico, prima di essere preso come soluzione numerica di un problema, va messo in relazione con il contesto reale per verificarne la coerenza e compatibilità (protocollo 14). E se un ragazzo impostasse la risoluzione del problema solo sul calcolo (30:4)x2=15? |