Attività 0. ...dai ragazzi

Alla domanda 1) del questionario ("Secondo te quanto è alta la tua aula?)" i ragazzi rispondono in modo abbastanza adeguato facendo errori di approssimazione che non superano il 20 per cento in più o in meno.

A volte alcuni non riescono a tenere sotto controllo ciò che leggono e sono attratti solo da una parte della domanda: ad esempio Marvin ha trasformato la domanda data in quest'altra "è alta la tua aula?" e ha risposto "sì".
Per rispondere alla seconda domanda ("E quanto è alta la tua nuova scuola?"), i ragazzi devono individuare un procedimento di additività della misura riferito all’altezza della classe. (Noi riportiamo protocolli di ragazzi di una scuola di quattro piani e mezzo con le aule alte circa 5 metri).

Ciò che si rileva più di frequente è:

a) Mancanza della conoscenza di procedimenti adeguati per valutare a occhio l'altezza di un edificio (Protocolli 1)
b) Presenza di automatismi legati a vaghe conoscenze di geometria (Protocollo 2)
c) Non comprensione del senso della domanda nel contesto (Protocollo 3)

Molto interessanti risultano le risposte alla richiesta di descrivere quale sia il posto che occupano in classe (domanda 2), perché presentano spesso descrizioni inadeguate, in gran parte dovute alla convinzione che l'implicito per loro sia esplicito per chi riceve il messaggio (molti ignorano ad esempio che l'espressione "a destra" è relativa)
(protocolli 4).
Può anche succedere che la domanda venga capita in modo diverso da quanto atteso. (Protocollo 5)

Rispetto alla domanda 6) del questionario ("E più lungo uno spago di 1,27m o uno di 1,8m? Di quanto?") ciò che si rileva di frequente è:

a) i ragazzi non conoscono il valore delle cifre decimali in un numero, perciò non sono in grado di eseguire il confronto tra numeri decimali in modo corretto
b) non controllano il senso del risultato della differenza tra le lunghezze dei due spaghi e non lo mettono in relazione con la risposta alla domanda precedente (Protocolli 6)

Per quanto riguarda la domanda 7) del questionario, in genere i ragazzi dimostrano di non avere adeguate competenze per misurare in modo corretto; gli errori non riguardano solo le manovre di uso dello strumento ma anche la conoscenza delle unità di misura su di esso indicate.

Gli errori più frequenti sono:

a) la misura va dall'inizio a sinistra del righello al bordo destro della gomma, con diversi gradi di approssimazione (Veronica: “4,1”; Debora: “4”; Elena: “3,8”)
b) la misura viene eseguita mettendo i numeri come siamo abituati a vedere sul righello ma partendo da 1 e, con il foglio alla rovescia, dall'inizio del righello a sinistra al bordo destro della gomma (protocollo 7)
c) vengono contate le tacche e non gli spazi (Giovanni: “5 cm”)
d) viene misurata la lunghezza del righello muto (Danilo: “8 cm”)
e) non si tengono sotto controllo le unità di misura ( cm invece di mm) e le parole ( "è lunga" invece di "è larga"), anche se si misura correttamente (Daniele: “è lunga 27 cm”)