PER REALIZZARE

Le situazioni didattiche proposte in questa Unità di Lavoro sono state sperimentate in classi terza media, all’interno di un percorso di “modellizzazione geometrica ” della rappresentazione piana della realtà, ma riteniamo che possano essere validamente svolte nel primo anno della Scuola Superiore (vedi "Quali scelte").

. . . per l'allievo
Occorre che gli alunni abbiano una certa familiarità con il fenomeno delle ombre del sole (come oggetto di osservazione) e con la sua modellizzazione geometrica elementare “triangolo dell’ombra” (realizzata con il segno costituito dal segmento che unisce il sole con l'estremità dell'oggetto che proietta l'ombra e con l'estremità dell'ombra proiettata sul terreno). Esempi di attività atte a sviluppare tali abilità sono presenti nel progetto SeT modelli, unita’ di lavoro D e unita’ di lavoro E .
Occorre che gli alunni abbiano svolto le attività presentate nel progetto SeT Modelli, unità di lavoro L e quindi

  • siano abituati a:
    • gestire le proprie dinamiche mentali
    • verbalizzare i propri processi di pensiero
    • formulare ipotesi, produrre congetture, argomentare
  • abbiano consapevolezza dei significati di teoria, teorema, dimostrazione.

Prerequisiti disciplinari: è opportuno che l’allievo abbia padronanza dei concetti di angolo, direzione, retta, piano, verticalità, orizzontalità, parallelismo, perpendicolarità; conosca i quadrilateri più comuni e le loro proprietà.

. . . per l'insegnante
Ogni attività è costituita da un primo momento di lavoro/riflessione individuale, seguito da momenti collettivi di confronto/socializzazione/discussione degli elaborati.

Il ruolo dell'insegnante di mediatore culturale è fondamentale in ogni fase del lavoro, in particolare nella discussione dove la capacità di parafrasare, rinforzare e rilanciare interventi diventa cruciale per la costruzione sociale dei concetti.
E’ importante che il docente:

  • sappia valorizzare i singoli interventi, facendo sentire ciascun alunno protagonista;
  • accetti inizialmente un linguaggio impreciso ma spontaneo, spesso ricco di significati per gli alunni
  • valuti gli alunni in base alla partecipazione attiva, all’impegno e allo sforzo intellettuale dimostrati, piuttosto che alla correttezza dei risultati ottenuti

e che, inoltre:
nei momenti di attività individuali, abitui gli allievi a:

  • esplorare situazioni problematiche e trovare soluzioni anche non standard;
  • scrivere i propri processi di pensiero, in particolare le strategie, complete o incomplete, corrette o errate
  • argomentare per sostenere o confutare ipotesi, giustificare strategie, spiegare processi, ecc.

nei momenti di attività collettiva:

  • valorizzi tutti i contributi degli allievi, mettendone in evidenza gli elementi più significativi e la coerenza con gli obiettivi, facendo sentire ciascun alunno protagonista
  • incoraggi il confronto e la discussione degli elaborati
  • renda consapevoli gli allievi che il lavoro collettivo è un ambiente favorevole allo sviluppo del pensiero, soprattutto per quanto riguarda la socializzazione di ipotesi argomentate
  • favorisca negli alunni l’utilizzo di termini, modellizzazioni e copioni argomentativi corretti utilizzati da un compagno, al fine di esprimere e articolare meglio il pensiero di ciascuno. In questo modo rende consapevoli gli allievi dell’importanza dell'immedesimazione e dell’imitazione.
  • consideri l’errore come un importante elemento del processo di pensiero degli alunni e un’occasione per analizzare tale processo. In questo senso l'errore è valorizzato come occasione di discussione, approfondimento, chiarimento, confutazione, .... In tutte le attività dell'unità di lavoro è importante che le risposte errate non siano corrette dall'insegnante o scartate: solo attraverso il confronto e/o l'analisi delle risposte la classe, con l'aiuto dell'insegnante (ma non l'insegnante), sarà in grado di scegliere quelle corrette e di argomentare gli errori individuati.
    In tal modo ogni risposta è valorizzata e anche l'errore è un momento di crescita collettiva: ogni alunno socializza, sostiene, eventualmente modifica, quindi arricchisce, i propri processi di pensiero e il proprio linguaggio mentre la classe, con la guida dell'insegnante, viene abituata all'argomentazione e alla riflessione su processi di pensiero diversi dai propri, imparando a distinguere quelli corretti. In questo senso, le attività sono anche occasione per osservare come un problema possa talvolta avere più di un processo risolutivo corretto.

Per la riuscita del lavoro è fondamentale che tale contratto didattico sia chiaro, per permettere a tutti di esporre liberamente le proprie idee.
Dalla nostra esperienza emerge che non sempre i più scolarizzati sono i migliori, anzi molti ragazzi di fascia medio-bassa sono quelli che all'inizio hanno più intuizioni. Questo tipo di contratto didattico fa prender loro coraggio e si nota che fino alla fine del percorso partecipano costantemente ed efficacemente alle attività, riuscendo ad esprimersi in modo sufficientemente chiaro.

Nel corso della gestione deve inoltre emergere che gli alunni stanno svolgendo un’attività specifica della scuola superiore che permette loro di essere coinvolti in discorsi impegnativi, di ampia valenza culturale.

. . . per le attività
E’ necessario, talvolta, osservare le ombre del sole: è bene quindi, anche se non necessario, poter lavorare in un ambiente soleggiato o all'aperto.
Occorre disporre di una cartolina (o cartoncino) rettangolare.