C. ...per l'insegnante
L'attività si propone di vedere se,
a distanza di tempo e in un nuovo contesto, gli alunni sono grado
di produrre ragionamenti prossimi a una dimostrazione di tipo "standard".
La classe, infatti, ha già affrontato attività di dimostrazione
nel lavoro di "rappresentazione dello spazio visibile" ha
affrontato (e riflettuto su) il "ragionamento per assurdo"
e ha provato a produrre "canovacci di dimostrazione" (cioè
ragionamenti convincenti che rispettino determinate regole
logiche e che facciano riferimento al sapere di riferimento "ufficiale"
condiviso dalla classe) (vedi SeT,
Modelli L, situazione didattica D).
L'insegnante propone i seguenti teoremi e ne
chiede una "dimostrazione" quale strumento di validazione
teorica.
-
(T1): l'ombra di un parallelogrammo
che non sta su un piano parallelo alla direzione dei raggi è
un parallelogrammo (scheda
5)
Questa formulazione è equivalente
al "teorema di Riccardo" (scheda 4), qualora non si
consideri il caso limite.
-
(T2): se l'ombra di un
quadrilatero è un parallelogrammo, allora il quadrilatero
di partenza è un parallelogrammo (scheda
6).
La dimostrazione richiede un ragionamento
per assurdo; è bene però che l'insegnante socializzi
questo fatto solo quando viene focalizzato da alcuni ragazzi
Gli alunni hanno a disposizione il quaderno
su cui hanno riportato il sistema di assiomi della geometria delle
ombre del sole.
L'attività si svolge in due tempi
(lavorando prima su T1, poi su T2) e ha due nodi essenziali:
-
richiesta dell'insegnante
di provare a giustificare una congettura, utilizzando il "sistema
di assiomi" concordato: lavoro di produzione individuale,
seguito dalla socializzazione dei risultati.
-
sistemazione teorica,
da parte dell'insegnante.
L'approccio al sapere teorico e alla dimostrazione
in matematica è uno degli obiettivi di questa unità
di lavoro ed è necessario che l'insegnante, per provare a perseguirlo,
introduca anche linguaggi e metodologie specifiche.
A tal fine, nel corso della socializzazione,
discussione e correzione delle "dimostrazioni" prodotte,
deve guidare gli alunni a esplicitare l'ipotesi e la tesi dellenunciato;
riprendere le formulazioni che fanno riferimento esplicito agli "assiomi"
e utilizzarle al fine di proporre un copione comune di dimostrazione.
Queste attività, quindi, agevolano anche un affinamento del
linguaggio della classe.
Per entrambi i teoremi, i copioni sono introdotti come sintesi comune
di tentativi individuali di dimostrazione, alcuni anche positivi;
sono quindi un momento di sistemazione di un discorso matematico,
allinterno di una teoria matematica (vedi esempi
di canovacci di dimostrazione di T1 e T2).
Tale attività deve anche essere occasione
per le seguenti importanti riflessioni sul piano del sapere teorico:
-
affrontare nodi concettuali
relativi al ragionamento per assurdo.
Nella nostra esperienza,
anche con adulti, abbiamo potuto constatare che quando si raggiunge
la consapevolezza che gli assiomi concordati danno "informazioni"
solo dallo spazio al piano, migliora
la comprensione del "ragionamento per assurdo", della
sua necessità logica, delle situazioni in cui è
necessario ricorrervi.
Lavorare con trasformazioni
geometriche che operano dallo spazio (tridimensionale)
al piano (bidimensionale) consente di tenere meglio sotto
controllo il dominio di validità di un'affermazione
(assioma o teorema).
Da questo punto di vista,
i campi di esperienza "della geometria delle ombre del sole"
e quello "della geometria della rappresentazione piana della
realtà", si sono rivelati particolarmente adatti e
stimolanti.
-
sottolineare che
ogni affermazione "dimostrata" può essere utilizzata
per validare altre affermazioni, arricchendo quindi l'insieme
degli enunciati "veri"
Le riflessioni finali dovranno
essere anche occasione per correggere quanti nella scheda 1 avevano
detto che l'ombra di un rettangolo poteva essere un trapezio o un
triangolo.
Possibile espansione:
In classi di scuola media particolarmente motivate e nelle classi
di scuola superiore è possibile compiere un'ulteriore riflessione
teorica di grande valenza culturale: da T1 e T2 segue che l'ombra
di un quadrilatero è un parallelogrammo, se e solo se
il quadrilatero è un parallelogrammo che non sta su un piano
parallelo alla direzione dei raggi. Questo è un esempio
impegnativo di condizione necessaria e sufficiente (se e solo
se, doppia implicazione) di cui spesso gli alunni, ma anche gli adulti,
non colgono a fondo l'importanza.
I nostri alunni hanno già affrontato
una situazione analoga nel lavoro di rappresentazione dello spazio
a cui facciamo riferimento per le problematiche relative (set,
modelli - unità L - situazione didattica D1).
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