B2. ...per l'insegnante
per riprendere a dimostrare
In una delle nostre classi, nel corso
della discussione per la ricerca degli enunciati, è accaduto
un fatto non previsto che si è rivelato molto
utile per la prosecuzione del lavoro. Un alunno, di nome Riccardo,
ha affermato: "ho capito! L'ombra
di un rettangolo è sempre un parallelogrammo, oppure un segmento!"
L'insegnante ha colto questa occasione
per riprendere senza forzature il problema del dimostrare,
stimolando la curiosità dei compagni. Riccardo ha infatti enunciato
un teorema che deve essere validato: non si sa se Riccardo
ha ragione o torto e ormai i ragazzi sono tutti abbastanza convinti
che non è sufficiente una verifica empirica (anche se con un
elevato numero di prove) per decidere. In questo modo prende forza
la necessità del dimostrare.
Visti i risultai ottenuti, riteniamo opportuno
procedere sempre in modo analogo.
Nelle altre classi abbiamo proposto la stessa situazione problematica
nel seguente modo: "in una classe, un alunno di nome Riccardo
ha affermato: ho capito! L'ombra di un
rettangolo è sempre un parallelogrammo, oppure un segmento!
Ha ragione?" (scheda
4).
per "completare il sistema di
assiomi"
In tutte le "dimostrazioni
corrette" del "teorema di Riccardo" gli
alunni hanno dato per scontato che siano vere perché
evidenti affermazioni del tipo:
Ci attendiamo pertanto che facilmente ciò
possa accadere in tutte le classi e che quindi l'insegnante possa
proseguire il lavoro come segue e rilanciare la discussione
sul piano del sapere teorico.
L'insegnante pone la seguente domanda: Come
possiamo essere sicuri che un quadrilatero abbia come ombra un quadrilatero?
Dire che rette parallele hanno ombre parallele, non esclude la possibilità
che, per esempio, tutti i lati diventino nellombra paralleli
tra loro.
In altre parole,
in base agli assiomi che abbiamo, possiamo escludere il verificarsi
di una situazione del tipo di quella a fianco? |
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L'insegnante suggerisce quindi lidea che
occorra arricchire il "sistema di assiomi" (A1, A2) con
nuove proposizioni.
Riflessioni di questo tipo, sul piano del sapere
teorico, hanno un'ampia valenza culturale in quanto aiutano a capire
il significato della dimostrazione inteso come "ragionamento
interno a una teoria", "ragionamento deduttivo",
Linsegnante infatti ricorda (e gli alunni
devono giungere a capire) che in una teoria le affermazioni (anche
se evidenti) si possono considerare "vere" solo
se fanno parte degli assiomi concordati o se sono da questi deducibili.
Questa riflessione ha creato una complessità,
a cui i ragazzi non avevano pensato, che ha stimolato il desiderio
di discutere, di fare nuove ipotesi e li ha aiutati a capire il valore
della precisione del linguaggio. Questa situazione è anche
un esempio significativo in cui emerge come la complessità
faccia evolvere il sapere, favorisca la concettualizzazione, faccia
sviluppare il bisogno di coerenza.