A1. ...per l'insegnante
premesse allo svolgimento dell'unità
di lavoro.
Nel nostro percorso di modellizzazione
della realtà e di approccio al sapere teorico questa
unità di lavoro si inserisce alla fine della terza media e
tiene conto di risultati ottenuti in attività precedenti.
In particolare gli alunni, in attività di rappresentazione
piana della realtà (vedi Progetto SeT: Linguaggi,
unità
di lavoro Q oppure Modelli, unità
di lavoro I e unità
di lavoro L):
-
hanno preso coscienza e iniziato
a gestire dinamiche mentali.
Per una trattazione estesa e dettagliata delle problematiche
associate a questo tema, rimandiamo alle unità didattiche
citate; per una descrizione sintetica del significato di dinamiche
mentali, vedi il bottone "parole chiave" di questa unità
didattica e per le relazioni "dinamiche mentali/nostro lavoro",
vedi il bottone "quali scelte" di questa unità
didattica.
-
hanno affrontato situazioni
significative di problem-solving con esplorazioni dinamiche.
Queste hanno contribuito a creare nella classe l'abitudine a
prendere in esame tutti i
possibili casi (esplorati
o immaginati) della situazione problematica che si sta analizzando
e a riconoscere ogni congettura come un particolare "fotogramma"
dell'esplorazione dinamica stessa. Abbiamo potuto infatti constatare
che gli alunni fin dall'inizio formulano una congettura utilizzando
frasi del tipo "se ... allora" in quanto, evocando una
situazione dinamica, ne colgono un aspetto e lo formalizzano come
uno dei possibili casi.
-
hanno acquisito, nel campo
di esperienza della "rappresentazione piana dello spazio
visibile" una certa capacità: di formulare ipotesi;
di riflettere sulle congetture; di fare osservazioni anche critiche
sulle situazioni reali e di rendersi conto che l'esperienza può
presentare dei limiti per superare i quali occorre ragionare all'interno
di una teoria. In tali attività i ragazzi hanno affrontato
anche alcuni aspetti culturali e metodologici relativi alla costruzione
in classe di una "teoria" di riferimento (elementi di
geometria della proiezione centrale) e all'approccio alla
dimostrazione.
Questa unità di lavoro propone un percorso didattico "dalle
ombre del sole alla geometria delle ombre del sole" facendo
partecipare la classe alla costruzione di elementi di geometria
della proiezione parallela con l'obiettivo di riprendere, approfondire,
confrontare e verificare, in un nuovo campo di esperienza e a distanza
di tempo, le abilità acquisite dagli alunni in attività
di approccio a "teoria" e "teoremi".
Nel campo di esperienza delle "ombre
del sole":
- il contesto esterno è
relativo a situazioni di problem-solving significative che richiedono
la produzione di congetture e consentono esperimenti mentali basati
su osservazioni dinamiche. In particolare il contesto esterno comprende
specifiche espressioni linguistiche introdotte dall'insegnante per
costruire un linguaggio utile a formulare in modo adeguato ipotesi
e argomentazioni.
- il contesto interno degli alunni
evolve in particolare per quanto riguarda la consapevolezza delle
dinamiche mentali, l'organizzazione del pensiero, l'evoluzione del
linguaggio.
premesse allo svolgimento della situazione
A1
Il lavoro può essere avviato con una breve presentazione per
informare gli alunni che:
- svolgeranno attività basate su osservazioni
di situazioni reali con lo scopo di approfondire aspetti geometrici
che di volta in volta saranno precisati;
- l'attività è confrontabile con
quella svolta in una prima classe di liceo, la valutazione terrà
conto più dell'impegno e della partecipazione che del risultato
corretto raggiunto;
- sarà richiesta la verbalizzazione dei
processi di pensiero e delle difficoltà incontrate.
Anche in questa unità di lavoro, è
importante che le risposte errate non siano corrette dall'insegnante
o scartate: solo attraverso il confronto e/o l'analisi delle risposte,
la classe con l'aiuto dell'insegnante (ma non l'insegnante) sarà
in grado di scegliere quelle corrette e di argomentare gli errori individuati.
In tal modo tutti sono protagonisti della lezione, ogni risposta è
valorizzata e anche l'errore è un momento di crescita collettiva
(ruolo dell'errore). Infatti ogni alunno socializza,
sostiene, eventualmente modifica, quindi arricchisce, i propri processi
di pensiero e il proprio linguaggio mentre la classe, con la guida dell'insegnante,
è abituata all'argomentazione e alla riflessione su processi
di pensiero diversi dai propri, imparando a distinguere quelli corretti
In questo senso, le attività sono anche occasione per osservare
come un problema possa talvolta avere più di un processo risolutivo
corretto.
descrizione dell'attività
A1
Ciascun alunno deve avere a disposizione una cartolina rettangolare
(o un cartoncino rigido di forma rettangolare); l'attività può
essere svolta in classe o all'aperto.
Il percorso inizia con la richiesta di osservare le variazioni
dellombra di una cartolina al variare della sua posizione nello
spazio, al fine di individuare quali figure geometriche può
assumere lombra e di formulare ipotesi su quali
proprietà geometriche del rettangolo "si conservano/non
si conservano" nel passaggio realtà/ombra (scheda
1).
Abbiamo scelto una cartolina per poter lavorare sulle proprietà
del rettangolo e per poter evidenziare analogie/differenze con le trasformazioni
del rettangolo osservate nel percorso di rappresentazione piana della
realtà.
Questa attività di osservazione, lettura e interpretazione
di immagini (ombre) richiede la continua gestione delle proprie
dinamiche mentali ed è occasione di riflessione
sui processi di pensiero propri e altrui.
Poiché nella scheda non si esplicita un particolare piano su
cui "raccogliere" le ombre, l'insegnante si deve attendere
che gli alunni osservino le ombre su piani diversi. Nelle nostre classi,
la maggior parte ha raccolto le ombre su un piano orizzontale (pavimento
o banco) o verticale (parete).
Per ragioni contingenti (giornate piovose, aule senza il sole diretto,
) può accadere che l'attività proposta nella scheda
non si riesca a svolgere con l'osservazione diretta delle ombre. In
questo caso le risposte relative alla scheda 1 saranno il frutto di
un esperimento mentale, anziché di un'attività
di osservazione. Ciò è accaduto anche in una nostra classe
(di livello medio alto).
L'analisi delle risposte (situazione A2) ha evidenziato in questi
casi una prevalenza di frasi in cui i ragazzi hanno:
- spostato mentalmente il sole invece della cartolina
- formulato ipotesi più prossime agli
enunciati matematici (cioè espresse in forma condizionale,
astratta e generale).
Non si notano altre particolari differenze nello
svolgimento delle attività successive.
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