C1. ... per l'insegnante

Prima di introdurre lo strumento, è opportuno proporre esercizi che riprendano le riflessioni sulla rotazione, perché questo consente di riflettere sulla natura dell’angolo e di differenziare il nuovo oggetto geometrico da ciò che gli allievi conoscevano già.

Alcuni esempi di esercizi (tratti dal volume IV del Rapporto Tecnico "BAMBINI, MAESTRI, REALTA’: un progetto per la scuola elementare", scheda 8, scheda 9, scheda 10) aiutano il bambino a riconoscere le rotazioni sul proprio corpo e in oggetti di uso comune e a collegare l’angolo ottenuto da una rotazione con l’angolo come porzione di piano compresa fra due semirette aventi l’origine in comune.

A questo punto appare matura la riflessione su come può essere misurato un angolo.

L’insegnante può presentare il goniometro come lo strumento adatto a misurare l’ampiezza di un angolo.
Sono indispensabili alcune raccomandazioni per il lavoro in classe. E’ importante che ogni allievo abbia a disposizione un goniometro personale ed è consigliabile far acquistare il goniometro intero (da 360°) anziché quello da 180°. Un problema che potrebbe nascere è se i goniometri in dotazione ai bambini di una classe debbano essere tutti uguali oppure no. Entrambe le possibili soluzioni presentano aspetti positivi: se tutti gli allievi hanno lo stesso tipo di goniometro l’insegnante sarà facilitato nella spiegazione del funzionamento dello strumento e nel controllo dell’uso corretto; se ogni allievo dispone di uno strumento di tipo diverso, l’insegnante ha la possibilità di far emergere gli aspetti comuni ai vari strumenti, affrontando, ad esempio, il problema della relatività della distanza fra le lineette che delimitano un grado e rafforzando così la distinzione semantica fra le tacche del goniometro e le tacche in altre scale graduate (ad esempio, quelle del righello). L’insegnante può scegliere quale soluzione sembra più adatta per la propria classe.