B1. ... per l'insegnante

Alcuni accorgimenti risultano utili per agevolare il lavoro dei bambini. Il cartellone su cui erano state ripassate le ombre è unico e gli allievi sono molti: è opportuno che ciascun allievo disponga di una fotocopia del ventaglio, che può divenire, per lui, un oggetto su cui lavorare e su cui annotare, e, per l’insegnante, un documento prezioso per comprendere il procedimento dell’allievo.

E’ inoltre opportuno essere fermi nel richiedere agli allievi di non disporre la fotocopia sotto al foglio per poi ricalcarla : sarebbe una operazione banale e improduttiva !

Gli allievi possono disporre degli usuali strumenti geometrici di misura (righello, squadretta). E’ ovviamente necessario che gli alunni non conoscano ancora l’uso del goniometro.
Una possibile consegna è la seguente:

B 1. 1 - Su un foglio riproduci il ventaglio delle ombre del chiodo rilevate il ….. Scrivi in modo preciso ed accurato il progetto di come farai (o di come hai fatto) a riprodurlo.

E’ bene precisare che la consegna è complessa. Richiede agli allievi di affrontare un ostacolo cognitivo importante: il riporto dell’angolo senza disporre delle conoscenze e degli strumenti adeguati per poterlo realizzare agevolmente. Il confronto con questa complessità e la (possibile) crisi dell’allievo sono momenti importanti per la crescita cognitiva e culturale.

La costruzione del concetto di angolo ha la sua genesi nelle azioni e nel lavorio mentale che l’alunno deve attuare per risolvere il compito assegnatogli, ha origine dagli sforzi che la situazione lo obbliga a compiere per superare le inadeguatezze che riscontra nell’uso degli strumenti che conosce, nasce sotto la spinta del riconoscimento che il riporto dello "spazio fra due ombre" ha delle specificità nuove, non ancora esplorate.

Per questi motivi è opportuno che l’insegnante sia cosciente dell’attività impegnativa richiesta agli allievi, e quindi possa sostenerli durante lo svolgimento del compito, senza indulgere tuttavia in facilitazioni (ad esempio, suggerendo alla classe o a gruppi di allievi una particolare strategia) che snaturerebbero l’attività proposta. E’ assolutamente normale che una parte degli allievi abbia grandi difficoltà e che alcuni non risolvano autonomamente il compito.

La mediazione dell’insegnante è opportuna per aiutare un allievo ad esplicitare un’idea che è stata soltanto abbozzata, per porre domande che agevolino il pensiero, per riprendere intuizioni ed idee che l’allievo ha accantonato, per favorire il processo di pensiero. Può essere di ostacolo se si sovrappone al pensiero dell’allievo facendolo giungere rapidamente ad una soluzione o peggio ancora suggerendogliela: in tal caso verrebbe sopraffatto un processo di pensiero necessario a costruire la possibilità di accedere al nuovo concetto.

Anche l’allievo che non è giunto ad una soluzione corretta, se ha innescato un processo di pensiero sul compito assegnato, potrà trarre profitto dall’attività di confronto delle strategie impiegate che necessariamente l’insegnante dovrà organizzare successivamente (vedi ATTIVITA’ B 3).