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LA CADUTA DEI GRAVI - Scheda 8

LA VOCE DI GALILEO

Nel brano seguente Galileo propone la legge di caduta dei gravi nel vuoto.

“Quando dunque, osservo che una pietra, che discende dall’alto a partire dalla quiete, acquista via via nuovi incrementi di velocità, perché non dovrei credere che tali aumenti avvengano secondo la più semplice e ovvia proporzione? …
Ora, se consideriamo attentamente la cosa, non troveremo nessun aumento o incremento più semplice di quello che aumenta sempre nel medesimo modo. Il che facilmente intenderemo considerando la stretta connessione tra tempo e moto: come infatti la equabilità ed uniformità del moto si definisce e si concepisce sulla base della uguaglianza dei tempi e degli spazi (infatti chiamiamo equabile il moto, allorché in tempi eguali vengano percorsi spazi eguali), così, mediante una medesima suddivisione uniforme del tempo, possiamo concepire che gli incrementi di velocità avvengano con [altrettanta] semplicità; [lo possiamo] in quanto stabiliamo in astratto che risulti uniformemente e, nel medesimo modo, continuamente accelerato, quel moto che in tempi eguali, comunque presi, acquista eguali aumenti di velocità.”

1. Riscrivi con parole tue il testo di Galileo
2. Nel testo Galileo definisce due diversi tipi di moto: quali? In che modo?
3. Tenendo conto delle parole di Galileo, come potresti definire l’accelerazione?

4. secondo te, quale formula ci consente di calcolare la velocità v al variare del tempo, nel moto uniformemente accelerato? Perché?

“Cosiché considerando un numero qualsiasi di frazioni di tempo eguali a partire dal primo istante in cui il mobile abbandona la quiete e comincia a scendere, il grado di velocità acquistato nella prima e seconda frazione di tempo prese insieme, è doppio rispetto al grado di velocità acquistato dal mobile nella prima frazione; e il grado che si ottiene in tre frazioni di tempo è triplo; quello acquistato in quattro, quadruplo del medesimo grado del primo tempo: sì ché (per maggior chiarezza), se il mobile continuasse il suo moto secondo il grado o momento di velocità acquistato nella prima frazione di tempo e lo proseguisse uniformemente con tale grado, questo moto sarebbe due volte più lento di quello che [il mobile] otterrebbe secondo il grado di velocità acquistato in due frazioni di tempo. ….
E così ci sembra di non discordare affatto dalla retta ragione se ammettiamo che l’intensità della velocità cresca secondo l’estensione del tempo
[la velocità sia proporzionale al tempo].
Possiamo quindi ammettere la seguente definizione: moto uniformemente accelerato dico quello che a partire dalla quiete, in tempi eguali, acquista eguali incrementi di velocità.”

1. Valuta se la formula da te proposta nel precedente punto 4 è in accordo con le parole di Galileo, se non lo è, correggila
2. Rappresenta graficamente la formula
3. Scrivi una formula che consenta di calcolare la velocità v di caduta, sapendo che la velocità iniziale è v0, rappresentala graficamente. E' possibile riscrivere v0 in modo che 0 sia più piccolo di v?

Galileo ricerca anche la relazione che intercorre tra lo spazio percorso ed il tempo impiegato a percorrerlo:
“Se un mobile scende a partire dalla quiete, con moto uniformemente accelerato, gli spazi percorsi da esso in tempi qualsiasi stanno tra di loro in duplicata proporzione dei tempi [stanno tra di loro come i quadrati dei tempi]”

1. riscrivi la proporzione individuata da Galileo nella notazione attuale
2. controlla se il grafico che hai disegnato nella scheda 7 è in accordo con la legge individuata da Galileo