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LA CADUTA DEI GRAVI - Scheda 5

LA VOCE DI GALILEO

La confutazione della teoria di Aristotele avviene principalmente attraverso ESPERIMENTI PRATICI ed ESPERIMENTI MENTALI.

Vediamo in questa lettura come Galileo confuta una delle ipotesi principali di Aristotele.

Nei "Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze" (opera concepita attorno al 1630 che in forma di dialogo espone le idee di Galileo contrapponendole a quelle di Aristotele; nel dialogo Salviati rappresenta Galileo mentre Simplicio rappresenta il buon senso a cui fa spesso riferimento Aristotele, Sagredo è un terzo interlocutore desideroso di conoscere a fondo i termini della controversia) troviamo i seguenti brani:

SIMPLICIO: "Aristotele fa due supposizioni: l'una è di mobili diversi in gravità (cioè peso), mossi nel medesimo mezzo; l'altra è dell'istesso mobile mosso in mezzi diversi.
Quanto alla prima supposizione, suppone che mobili diversi in gravità si muovano nell'istesso mezzo con diseguali velocità, le quali mantengono tra di loro la medesima proporzione che la gravità.
Nell'altra supposizione piglia
(sostiene) che le velocità del medesimo mobile in diversi mezzi ritengano tra di loro la proporzione contraria di quella che hanno (cioè siano inversamente proporzionali a) le grossezze o densità di essi mezzi"

SALVIATI: "….Io grandemente dubito che Aristotele non sperimentasse mai quanto sia vero che due pietre, una più grave dell'altra dieci volte, lasciate nel medesimo istante cader da un'altezza di cento braccia, fusser talmente differenti nella loro velocità, che all'arrivo della maggiore in terra, l'altra si trovasse non avere nè anco sceso dieci braccia....

SIMPLICIO: "….Si vede pure dalle sue parole ch’ei mostra di averlo sperimentato perché ei dice:” Veggiamo il più grave”; or quel vedersi accenna l’averne fatta esperienza”

SAGREDO: “ Ma io, sig. Simplicio, che n'ho fatto la prova, vi assicuro che una palla d'artiglieria, che pesi cento, ducento e anco più libbre, non anticiperà nè anco di un palmo l'arrivo in terra di una palla di un moschetto, che ne pesi una mezza libbra, venendo anco dall'altezza di dugento braccia"

SALVIATI: "Ma, senz’altre esperienze, con breve e concludente dimostrazione possiamo chiaramente provare, non esser vero che un mobile più grave si muova più velocemente d’un altro men grave, intendendo di mobili dell’istessa materia, ed insomma di quelli de i quali parla Aristotele.
Però ditemi, Sig. Simplicio, se voi ammettete che di ciaschedun corpo grave cadente sia una, da natura, determinata velocità, sì che accresciergliela o diminuirgliela non si possa se non con causargli violenza od opporgli qualche impedimento

SIMPLICIO: " Non si può dubitare che l’istesso mobile abbia una statuita e da natura determinata velocità, sì che accresciergliela o diminuirgliela se non con un nuovo impeto conferitogli o diminuirgliela salvo che con qualche impedimento che lo ritardi”

SALVIATI: "Quando dunque noi avessimo due mobili, le naturali velocità de i quali fussero ineguali, è manifesto che se noi coniugassimo il più tardo con il più veloce, questo dal più tardo sarebbe ritardato in parte, ed il tardo in parte velocitato dall'altro più veloce. Non concorrete voi meco in quest'opinione?"

SIMPLICIO: "Parmi che così debba indubitamente seguire"

SALVIATI: "Ma se questo è, ed è insieme vero che una pietra grande si muova, per esempio, con otto gradi di velocità ed una minore con quattro, coniugnendole amendue insieme, il composto di loro si muoverà con velocità minore di otto gradi: ma le due pietre, coniunte insieme, fanno una pietra maggiore di quella prima, che si muoveva con otto gradi di velocità: adunque questa maggiore si muove men velocemente che la minore, che è contro la vostra supposizione. Vedete dunque come dal supporre che 'il mobil più grave si muova più velocemente del men grave, io vi concludo, il più grave muoversi men velocemente"

1. quale argomento stanno discutendo Simplicio e Salviati?

2. Galileo in questo brano fa riferimento a due esperimenti, uno pratico e l’altro mentale: riscrivili con le tue parole

  • Esperimento pratico
  • Esperimento mentale


3. Ti hanno convinto le parole di Salviati?

SIMPLICIO : “… Mi par pure che la pietra minore aggiunta alla maggiore le aggiunga peso, e, aggiungendole peso, non so come non debba aggiungerle velocità o almeno non diminuirgliela”

SALVIATI : “ Qui commettete un altro errore, Sig. Simplicio, perché non è vero che quella minor pietra accresca peso alla maggiore”

SIMPLICIO: “Oh, questo passa ogni mio concetto”

SALVIATI : “ non lo passerà altrimenti, fatto ch’io v’abbia accorto dell’equivoco al quale voi andate fluttuando: però avvertite che bisogna distinguere i gravi posti in moto da i medesimi posti in quiete. Una gran pietra messa nella bilancia non solamente acquista peso maggiore col sovrapporgli un’altra pietra, ma anco l’aggiunta di un pennacchio la farà pesare più quelle sei o dieci once che peserà la stoppa; ma se voi lascerete cadere liberamente da un’altezza la pietra legata con la stoppa, credete voi che nel moto la stoppa graviti sopra la pietra, onde gli debba accelerare il suo moto, o pur credete che ella la ritarderà, sostenendola in parte?….
Concludete pertanto che nella libera caduta la minor pietra non gravita sopra la maggiore, ed in conseguenza non le accresce peso, come fa nella quiete.”

SIMPLICIO : “Ma chi posasse la maggiore sopra la minore?”

SALVIATI : “Le accrescerebbe peso quando il suo moto fusse più veloce: ma già si è concluso che quando la minore fusse più tarda, ritarderebbe in parte la velocità della maggiore, tal che il loro composto si moverebbe men veloce, essendo maggiore dell’altra; che è contro al vostro assunto. Concludiamo perciò, che i mobili grandi e piccole, essendo della medesima gravità in spezie (cioè costituiti dello stesso materiale), si muovono con pari velocità.

SIMPLICIO : “Il vostro discorso procede benissimo veramente: tuttavia mi par duro a credere che una lagrima di piombo si abbia a muover così veloce come una palla d’artiglieria.”

1. Riscrivi sinteticamente l’argomentazione di Salviati e l’obiezione di Simplicio

2. Ti ha convinto l’obiezione di Simplicio? Perché?


SALVIATI : “Voi dovevate dire un grano di rena (sabbia) come una macina da guado (fatta di pietra e quindi del medesimo materiale della sabbia). Io non vorrei, Sig. Simplicio, che voi faceste come molt’altri fanno, che, divergendo, il discorso dal principale intento, vi attaccaste ad un mio detto che mancasse dal vero quant’è un capello, e che sotto questo capello voleste nascondere un difetto d’un altro, grande come una gomena di nave. Aristotele dice: “una palla di ferro di cento libbre, cadendo dall’altezza di cento braccia, arriva in terra prima che una di una libbra sia scesa un sol braccio”; io dico ch’ell’arrivano nell’istesso tempo; voi trovate, nel farne l’esperienza, che la maggiore anticipa due dita la minore, cioè che quando la grande percuote in terra, l’altra ne è lontana due dita: ora vorreste dopo queste due dita appiattare le novantanove braccia di Aristotele, e parlando solo del mio minimo errore, metter sotto silenzio l’altro massimo. Aristotele pronunzia che due mobili diversi in gravità nel medesimo mezzo si muovono (per quanto dipende dalla gravità) con velocità proporzionate ai pesi loro, e l’esemplifica con mobili ne i quali si possa scorgere il puro ed assoluto effetto del peso, lasciando l’altre considerazioni sì delle figure come dei minimi movimenti, le quali cose grande alterazione ricevono dal mezzo, che altera il semplice effetto della gravità: che perciò si vede l’oro, gravissimo sopra tutte le altre materie, ridotto in una sottilissima foglia andar vagando per l’aria; l’istesso fanno i sassi pestati in sottilissima polvere. Ma se voi volete mantenere la proposizione universale, bisogna che voi mostriate, la proposizione delle velocità osservarsi in tutti i gravi e che un sasso di venti libbre si muova dieci volte più veloce che uno di due; il che vi dico essere falso, e che, cadendo dall’altezza di cinquanta o cento braccia, arrivano in terra nell’istesso momento.

Con quali considerazioni Salviati risponde a Simplicio?

Rileggi il brano nella sua interezza e fanne la parafrasi