QUALI SCELTE
Lunità di lavoro si propone di superare i limiti dei due
tipi più comuni di approccio scolastico alla modellizzazione
matematica dei fenomeni naturali, che appaiono poco produttivi, in particolare
per il fenomeno in questione:
- l'approccio tradizionale (il più diffuso nella scuola in
Italia e in altri Paesi), che consiste nell'insegnare le leggi matematiche
che regolano i fenomeni (leggi che gli alunni devono capire ed imparare
ad esporre). Tale approccio ha per effetto che la maggior parte degli
alunni imparano delle formule matematiche utili per risolvere problemi/esercizio
simile ai problemi standard risolti in classe dall'insegnante, ma
non riescono veramente a collegare tali formule ai fenomeni considerato
(tanto è vero che falliscono in compiti anche facili di problem
solving autentico che li riguardano);
- l'approccio costruttivista, che prevede che gli alunni arrivino
gradualmente (sotto la guida dell'insegnante) a formulare loro ipotesi
sulle leggi che governano i fenomeni considerati; tale
approccio richiede un tempo molto lungo, non compatibile con la quantità
delle conoscenze che la scuola deve trasmettere. Inoltre, nel caso
di fenomeni come quello della caduta dei gravi nei momenti decisivi
l'insegnante deve intervenire con le sue spiegazioni per fornire le
ipotesi e le formule cruciali (ricadendo, in pratica, nei limiti dell'approccio
tradizionale).
La nostra ipotesi generale è che, attraverso il gioco
voci-eco, l'orizzonte culturale della classe possa integrare elementi
difficili da mediare attraverso un approccio tradizionale o di tipo
costruttivista:
- i contenuti che possono essere difficili da costruire individualmente
o socialmente;
- i metodi (ad esempio, l'esperimento mentale) estranei all'orizzonte
culturale degli alunni;
- le forme di organizzazione del discorso (ad esempio il dialogo scientifico;
l'argomentazione organizzata in catena deduttiva) che non appartengono
loro.
La proposta prevede che si instauri con gli allievi un gioco
di voci della storia e di eco di classe : alla proposta da parte
dell'insegnante di voci storiche (brani scelti di Aristotele
e poi di Galileo) si alternano richieste di eco (a livello
individuale e a livello collettivo attraverso discussioni sulle voci
proposte e sulle eco suscitate in classe) per raggiungere
i seguenti obiettivi:
- abituare gli alunni, mediante le richieste di eco,
ad un atteggiamento attivo (di confronto con le loro concezioni e
le loro esperienze) nei confronti delle teorie da studiare;
- fare cogliere agli alunni, attraverso il coinvolgimento nel gioco
voci-eco, il senso della rivoluzione scientifica del XVII secolo
(ovviamente nei limiti in cui ciò è possibile a 14 anni
di età);
- affinare l'uso di strumenti matematici già introdotti nelle
classi (funzioni lineari e relativi grafici) e introdurne nuovi (funzioni
quadratiche e relativi grafici);
- condurre gli alunni alla padronanza del fenomeno della caduta dei
gravi
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