C1. ... per l'insegnante

L'obiettivo che si vuole raggiungere è la produzione del grafico stroboscopico (grafico che risulta dalla sovrapposizione di immagini registrate in tempi successivi) per preparare il terreno alle successive parole di Galileo in cui si introduce il concetto di accelerazione e di moto uniformemente accelerato.

I ragazzi, in genere, hanno ormai assimilato che la velocità di caduta di un grave non è proporzionale allo spazio percorso, non è però immediata la relazione tra v e t (ricordiamo che Galileo ha impiegato più di venti anni per passare dall’idea di velocità proporzionale allo spazio a velocità proporzionale al tempo).

La richiesta (“rappresenta con un disegno la caduta di un corpo come se venisse fotografato secondo per secondo. Descrivi a parole il moto.”) vuole avvicinare gli allievi alla visualizzazione della velocità come incremento di spazio nel tempo che scorre. Per aderire alla consegna infatti gli allievi, che già fanno riferimento alla velocità che progressivamente aumenta, devono abbandonare l’idea di velocità intesa come “tutto lo spazio / tutto il tempo” passando a “pezzi successivi di spazio percorsi in tempi uguali successivi”; questo è un primo passo verso la considerazione della velocità istante per istante anche se nel moto accelerato nessun "grado di velocità permane abbastanza da produrre un effetto apprezzabile e “visibile".

E’ importante che l’insegnante ponga sempre l’accento sulla variabile tempo (ad ogni secondo…), perché nella mente degli allievi la rappresentazione grafica, che è solo spaziale, potrebbe portare all’eliminazione del tempo.

Può succedere che qualcuno faccia variare lo spazio come i numeri dispari, anticipando Galileo, in questo caso è bene elevare a “voce” l’intervento, evidenziandolo, per riprenderlo dopo aver letto il brano di Galileo