B3. ... per l'insegnante A questo punto dovrebbe essere ormai accettato
da quasi tutta la classe che la velocità di caduta di un
grave non può essere proporzionale al peso. Alcuni allievi spontaneamente si chiedono la velocità a cosa sarà proporzionale? In tutte le classi in cui è stata sperimentata
lattività cè sempre stato qualche allievo
che ha anticipato la voce di Galileo, che per molti anni ha ipotizzato
erroneamente la velocità essere proporzionale allaltezza.
In questo caso la classe ha fatto eco alla voce
di un suo componente. Tanti ragazzi, rifacendosi alla loro esperienza,
portano esempi legati agli effetti dalla percussione: i buchi
che lasciano le pietre a seconda dallaltezza da cui vengono
lanciate, il male che ti fa in testa uno stesso oggetto che cade
da piani diversi, gli spruzzi dellacqua a seconda dellaltezza
da cui ci si tuffa,
Si sviluppa così una discussione
tra i ragazzi, nella quale cè sempre qualcuno che
attraverso il passaggio al caso limite già anticipa la
fallacia dellipotesi. Durante la discussione stessa l'insegnante può lanciare lattività di formalizzazione, che è molto delicata: richiede infatti risonanze di approfondimento dal testo alla formula, dalla formula al grafico cartesiano e dal grafico cartesiano alla rappresentazione ed al ritorno alla realtà. Come esempio di attività in classe, presentiamo
la discussione
avvenuta in una classe di Carpi, e la sua analisi,
avvertendo però che la classe di Carpi era una classe di
livello alto, in cui la metodologia galileiana non era estranea,
perché già incontrata negli anni precedenti, ed
in cui era già stata svolta una estesa attività
di formalizzazione relativa alle molle. Anche nelle classi deboli si sono registrati interventi
anticipatori della voce di Galileo legati agli effetti della percussione;
in questo caso i ragazzi tendono a rappresentarsi con uno schizzo
una situazione concreta (ad esempio uno stesso peso che cade da
altezze diverse, rappresentate da segmenti proporzionali tra loro)
e su esso basarsi, attraverso dati numerici, per scoprire la formula
e costruire il grafico cartesiano. Linsegnante deve porre
attenzione in questa fase a come gli allievi leggono
il grafico iconico, che, se non rielaborato mentalmente, può
ostacolare levoluzione del pensiero perché esso non
riesce ad evidenziare la velocità come rapporto spazio-temporale
ed una delle due variabili, in genere il tempo, può essere
non considerata. Se lo si ritiene più opportuno si può, invece di puntare sulla discussione, guidare maggiormente sia questa attività che la successiva, seguendo seguente percorso. |