A2. ...dai ragazzi

 

La lettura, benché sia un po’ faticosa a causa del linguaggio e del contenuto che nella sua impostazione sembrerebbe lontano dal modo di pensare gli allievi, intriga molti ragazzi che, in particolare quelli deboli, interrompono spesso chi legge per dissentire da Aristotele (dissenso che verte sul particolare e mai sul metodo):

Gabriele per esempio dice: "Non sono d’accordo: l'acqua allo stato liquido resta tra la terra ed il fuoco, quando è allo stato gassoso sale come il fuoco, quando è allo stato solido va più in basso, come mai?" ed Emanuele: "l'acqua è pesante come la terra , perché se ti arriva un secchio d'acqua in testa ti fa male"

A volte sembra quasi che gli allievi siano stimolati dalle parole di Aristotele a riflettere sulla loro esperienza, cercando di darsi delle spiegazioni di quello che osservano anche sulla base di conoscenze acquisite. I tentativi di solito risultano maldestri, tuttavia evidenziano processi di pensiero che la lettura ha innescato.

Ad esempio alcuni ragazzi ritornano col pensiero alla situazione problematica iniziale e si costruiscono immagini mentali diverse dalle precedenti, per es Andrea D.: “noi facciamo cadere il diario, l’aria imprime una forza sull’oggetto, forse è la pressione, ma c’è anche aria al di sotto dell’oggetto ed il diario che pesa trafigge con la pressione dell’aria di sopra questa aria, invece la piuma si fa cullare” e Laura: “noi lanciamo in aria un oggetto pesante, il diario per esempio, arrivato ad una certa altezza cade giù, forse perché mentre va in alto spinge tutta l’aria verso l’alto e poi questa aria fa da molla e lo fa ricadere giù”