percorso dell'unità di lavoro. ... per l'insegnante

Per le nostre classi lo scopo prioritario è stato quello di indagare, in situazioni fortemente coinvolgenti e/o più " neutre ", le concezioni, i modi di pensare, le argomentazioni dei bambini.

E’ per questo motivo che gli interventi delle insegnanti non sono mai stati troppo direttivi, ma piuttosto si è scelto di lasciare ampio spazio alle DISCUSSIONI tra pari, in modo da stimolare la costruzione "comune" e la messa in gioco dei "pre-concetti" personali che, nel confronto, venivano via via arricchiti dal gruppo.

Può esserci qualche perplessità in questa procedura: anche i bambini più "razionali" hanno finito per riconoscere come propri i ragionamenti più "magici".

La domanda è: si tratta di un’operazione "liberatoria" [anche il pensiero "magico" ha dignità d’accesso nella scuola] o convalidare-come scuola- un ritorno al pensiero animistico dell’infanzia?

Ci sembra che, data l’inestricabilità di certe situazioni, entrambi i pensieri siano da tenere nella giusta considerazione, tentando di differenziare, non certo a livello teorico, ambiti del "certo" ed ambiti del "probabile" nella quotidianità della vita a scuola.