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Scheda 20
I VIAGGI DI MARCO POLO NELL'ESTREMO ORIENTE (XIII sec.)
Nel Medioevo gli uomini europei avevano una conoscenza sommaria dell'Oriente. Per la grande maggioranza di essi l'India e l'Estremo Oriente non avevano alcun significato preciso e evocavano semplicemente immagini fantastiche.
Ma nelle citt dove si compravano i tessuti di provenienza orientale, dove i "banchi" cambiavano o prestavano denaro, dove i mercanti valutavano con cura ogni possibile impresa commerciale, in quest'ambiente si sapeva della distanza delle Indie dal Mediterraneo, si sapeva delle principali citt d'Oriente, delle vie carovaniere che le raggiungevano, delle merci che vi si producevano e se ne esportavano.
In quel tempo tutto il commercio con l'Oriente passava per Venezia. Un cronista del tempo scrive
"....se ne andavano li Viniziani per mezzo il mare qua e l, e di l il mare, e in tutti i luoghi ed acquistavano mercanzie e le conducevano in Vinegia da tutte le parti. E le venivano acquistate direttamente in Vinegia Alamanni e Bavari, Franzesi e Lombardi, Toscani e Ungheri e tutte le genti che vivono di mercanzie e le conducevano in loro paesi".
Fra i mercanti veneziani rimasto famoso Marco Polo che raccont nel "Milione" il suo viaggio in Oriente, avvenuto alla fine del XIII secolo in compagnia del padre Nicol e dello zio Matteo.
Ai tempi di Marco Polo una grande rotta marittima e varie strade per terra mettevano in comunicazione l'Europa con l'Asia. La strada marittima muoveva da Ormuz sul golfo Persico (vi si giungeva facilmente attraverso l'Asia Minore) toccando vari porti dell'India, si giungeva a Zaiton, porto cinese sul Pacifico: la strada che Marco Polo far al suo ritorno.
La via terrestre, dopo che i Mongoli avevano sterminato briganti e pirati, era pi sicura.
I tre mercanti veneziani, partiti da Laiazzo, attraverso Tabriz e Hormuz arrivarono nel golfo Persico, da dove proseguirono verso Nord-Est per giungere, lungo la regione del Palmir, alle oasi di Kashgar e di Khotan e il desrto del Gobi, fino a Ciandu (Shiang-Tu) allora residenza estiva del Kubilai Khan, il capo dell'immenso impero dei Mongoli.
Partiti nel 1271 i tre Polo arrivarono nel Catai dopo tre anni: ci volevano uomini di forte tempre per andare incontro ai rischi che si presentavano a chi attraversava regioni deserte: bestie feroci, mancanza d'acqua, venti formidabili, lunghissime giornate di marcia senza vedere faccia d'uomo, senza incontrare alcun paese.
Dopo un breve periodo di tempo trascorso nella corte del Catai, Marco, imparate le quattro lingue che si usavano a corte, fu mandato dall'imperatore in una regione del vastissimo impero come osservatore: ci vollero sei mesi perch il giovane osservatore potesse raggiungere la sede.
I tre Polo passarono cos alla corte del Gran Khan diciassette anni. Infine una fortunata occasione permise ai tre veneziani di ritornare in patria.
Ai primi del 1292 i tre Polo accompagnarono una principessa tartara che andava in sposa al Khan di Persia che era nipote di Cubilai. Per via mare, toccando Sumatra, giunsero in Persia soltanto alla fine del 1293. Era un corteo nunziale eccezionale: 14 navi con 600 uomini. Ma quando arrivarono in Persia, lo sposo era morto. I nostri mercanti lasciarono la principessa al fratello del re defunto che gli era successo come Khan e proseguirono per terra il viaggio dalla Persia a Costantinopoli. Giunsero a Venezia nel 1295.
Molti sono i luoghi e i fatti che Marco Polo descrive nella relazione del suo viaggio.
In Armenia ...
"... vi una fontana, ove sorge tanto olio e in tanta abbondanza che cento navi alla volta se ne potrebbero caricare, ma non buono da mangiare ed invece buono da ardere. E' buono anche per guarire uomini e animali dalla scabbia; e vengono gli uomini di molto lontano per quest'olio e per tutta la contrada non si arde altro olio ".
Cos Marco descrive il deserto dei Gobi:
"E' cos grande che a volerlo percorrere tutto si ponerebbe un anno; ma tagliando per la via pi breve, si impegna un mese. Egli tutto montagne e sabbione e valli, che non si trova nulla da mangiare. Ma quando si iti un d e una notte, trovi acqua, ma non tanta che ne possano attingere pi di cinquanta o cento uomini con le loro bestie: conviene camminare ancora un altro giorno e un'altra notte prima di poter trovare altra acqua. In tutto il deserto si trovano 28 pozzi di acqua, in generale buona, tranne in tre o quattro posti, dove amara e salsa. Non v'ha n uccelli, n bestie, perch non vi trovano da mangiare.
Vi dico che vi si trova tale maraviglia: quando l'uomo cavalca di notte per il deserto, avviene che, se qualcuno rimane indietro ai compagni per dormire o per altre ragioni, quando vuole andare per raggiungere i compagni, ode parlare spiriti nell'aere, che somigliano ai suoi compagni. Pi volte chiamato per il suo nome proprio o fatto disviare talvolta in modo che non ritrova pi i compagni. Molte volte si odono strumenti in aria e propriamente tamburi".
La citt di Pechino si presenta cos agli occhi del giovane veneziano:
"Le vie della citt sono cos diritte e spaziose che l'occhio le pu percorrere da un capo all'altro: da ogni parte si pu vedere la porta corrispondente che nel lato opposto. Ci sono molti bei palazzi, molti begli alberghi e molte belle case. E dappertutto, ai lati di ciascuna strada principale, sono stanze e botteghe d'ogni specie. E tutti e quanti i terreni sui quali sono fabbricate le abitazioni sono quadrati e rettilinei; ed in ciascun terreno sono palagi grandi e spaziosi, opportunamente forniti di cortili e giardini.
In tal modo tutto l'interno della citt disposto per quadrati, come fosse una tavola di scacchi ".
Scheda di lavoro sul "VIAGGIO DI MARCO POLO"
1) Nella scheda si parla di olio. Di quale olio si tratta?
2) Per che cosa veniva utilizzato? Sottolinea le frasi che te lo fanno capire.
3) Come potresti sostituire la parola "buono" nelle frasi che hai sottolineato ? Cerca sul vocabolario i diversi significati della parola "buono" e scegli il vocabolo pi adatto.
4) Si dice che l'acqua del deserto "amara e salsa".
Salsa significa secondo te:
5) Dalla descrizione di Pechino fatta da Marco Polo, si capisce che la citt : bella, piccola, grande, ricca, povera, brutta, sporca, ordinata.
Sottolinea gli aggettivi pi adatti alla descrizione.
Classe IV materiali di lavoro Storia la rinascita dei commerci e delle citt
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