PIANO DI LAVORO ARTICOLATO PER APPRENDIMENTI DISCIPLINARI
STORIA

 

Obiettivi prioritari:

- lo sviluppo della capacità di collocare sulla linea del tempo gli avvenimenti e le situazioni di cui si parla;
- lo sviluppo della capacità di utilizzazione (via via sempre più autonoma) di documenti per ricavarne informazioni di interesse storico;
- la capacità di individuazione di aspetti generali nelle vicende e nelle situazioni con cui si viene a contatto, cominciando a operare distinzioni tra episodi singoli e fenomeni storici di grande rilievo collettivo;
- lo sviluppo della capacità di operare confronti tra la realtà attuale e quella del passato (come pure tra realtà contemporanee diverse), individuando elementi di "continuità" e "cambiamenti"; e, in particolare, l'approccio alla consapevolezza che i cambiamenti non riguardano solo gli aspetti più "esteriori" della realtà sociale (trasporti, modi di vestire...), ma anche i modi di pensare, i "valori", ecc.;
- (strettamente connesso al precedente) lo sviluppo della capacità di accedere a modi di pensare e situazioni profondamente diverse da quelle esperite dal bambino (vedi Linee metodologiche, pagg. P30/P34).

 

Nella classe IV si dovrebbe "fare storia" in due unità didattiche: all'inizio in "Economia" (nella parte riguardante la panificazione) e poi in "Storia del Medioevo".

Nell'unità didattica "Economia/panificazione" il lavoro inizia secondo l'impostazione della storia della classe III; la panificazione infatti è una occasione importante per confrontare modi di vita e situazioni economiche diverse nel corso dell'ultimo secolo. I materiali attualmente "su scheda" riguardano una parte minima dei documenti e delle informazioni che gli insegnanti possono facilmente reperire attraverso romanzi (ad esempio, "La storia" della Morante, o "Il mulino del Po" di Bacchelli), e soprattutto attraverso interviste ai nonni sul pane in epoca di guerra e sul pane nei paesi di campagna, ecc. . Si raccomanda vivamente di lavorare in questa direzione!

Il punto nodale dovrebbe essere l'individuazione attraverso i vari documenti (realizzata dai bambini! E' una attività che ormai i bambini dovrebbero essere in grado di svolgere autonomamente, salvo poi confrontare gli elaborati prodotti) dei cambiamenti intervenuti per quanto riguarda il valore economico del pane e l'importanza del pane nell'alimentazione dei vari ceti sociali, per quanto riguarda i tipi di cibi consumati e per quanto riguarda la confezione (dove - come) e la conservazione del pane.
Successivamente si trovano agganci con la storia del medioevo attraverso l'analisi dei principali cibi dell'epoca alto-medioevale.

Alcune occasioni di lavoro storico sono anche offerte dalla suinicoltura (in particolare per quanto riguarda il confronto con l'allevamento semi-brado dei maiali per il villaggio medioevale e l'allevamento a livello famigliare dei maiali all'epoca dei nonni soprattutto in certe regioni- senza peraltro dimenticare che in molte zone d'Italia nelle campagne tale forma di allevamento continua ad esistere per i salumi d'uso famigliare).
In questo caso può essere interessante sollecitare i bambini a cogliere le dimensioni economiche esclusivamente "locali" dell'allevamento (autonconsumo, uso di prodotti del luogo per l'alimentazione), e -all'estremo opposto- il carattere oggi internazionale dell'attività economica della suinicoltura industriale odierna.

Per quanto riguarda il Medioevo, l'obiettivo principale non è "sapere la storia del Medioevo" ma imparare a penetrare alcuni aspetti soltanto di quel periodo storico, cogliendo in essi elementi di continuità e cambiamenti rispetto alla realtà attuale per quanto riguarda (ad esempio) il territorio, i modi di vivere, i modi di produrre, i rapporti di potere, i modi di pensare....

Obiettivo solo secondario in IV elementare (esso avrà uno sviluppo sistematico nella storia della II media) è quello di fissare riferimenti cronologici, politico-istituzionali, economici per il medioevo.

Negli ultimi anni sono state condotte varie esperienze allo scopo di accertare se con una gestione diversa dei temi riguardanti il medioevo è possibile raggiungere con tutti i bambini (o con la maggior parte di loro) obiettivi di approccio consapevole ad una realtà così diversa dall'attuale.

Una delle piste seguite riguarda l'attualizzazione di alcuni temi (come quello del "villaggio").
Il lavoro parte da una scheda dedicata all'argomento scelto (ad esempio, il villaggio di campagna); viene poi chiesto ai bambini di raccogliere informazioni in famiglia circa realtà attuali o recenti di villaggio di campagna: con famiglie immigrate dalle campagne (in particolare del Sud) è facile raccogliere una notevole quantità di testimonianze, giudizi, ecc. che in genere presentano una immagine di villaggio agricolo di questo secolo assai differenziata a seconda delle zone e della posizione sociale dei "testimoni". Viene fuori un quadro vivo e "partecipato" dai bambini di rapporti sociali ed economici, sulla base del quale è possibile tornare alla lettura delle schede individuando analogie e differenze.... in questo modo, per somiglianza e contrasto, il villaggio medioevale può diventare un concetto accessibile a molti bambini!

Un'altra pista sperimentata (che si può anche integrare con la precedente) riguarda l'immedesimazione nella situazione storica che si sta considerando. Il bambino viene sollecitato a "calarsi" (con la sua sensibilità e le sue idee di oggi) in una situazione sufficientemente precisata attraverso documenti, immagini, descrizioni e gli viene chiesto (ad esempio) come si sarebbe comportato se..., oppure cosa avrebbe ritenuto giusto fare se..... Di fatto, succede che molti bambini si immaginano di essere "il figlio del signore" o "il figlio del contadino" o addirittura "il signore", e ciò corrisponde di solito ad un elevato coinvolgimento emotivo, anche se difficilmente i bambini sono in grado di avvicinarsi realmente ai modi di pensare. Dal contrasto di comportamenti, valutazioni, ecc. che emerge in classe è possibile trarre spunto per attività di relativizzazione, consistenti nel riflettere sul fatto che le condizioni di vita, i modi di pensare, le idee di "giusto" e "ingiusto", ecc. relative alla situazione storica in cui è avvenuta l'immedesimazione sono molto diverse da quelle attuali nelle nostre regioni; si può alla fine (con l'attiva partecipazione dei bambini) costruire un quadro di tali differenze.
Per la riuscita di queste attività di immedesimazione e relativizzazione è necessario che l'insegnante accerti se i bambini hanno effettivamente raggiunto una sufficiente conoscenza della situazione in cui dovranno "calarsi".

"Attualizzazione" e "immedesimazione/relativizzazione" appaiono quindi come strategie didattiche utilizzabili per rendere i bambini protagonisti della costruzione di quadri concettuali, sia pur limitati ed episodici, e di un modo di lavorare che potrebbe consentire loro anche negli anni successivi di studiare la storia in modo più proficuo. E' sperabile infatti che l'abitudine ad "attualizzare" e ad "immedesimarsi" consenta, anche senza esplicite richieste in tal senso, di leggere una pagina di storia non come serie di notizie da ricordare, ma come tramite per entrare in un mondo diverso dal nostro cogliendone problemi, aspetti specifici, differenze e analogie rispetto all'oggi.
Si può aggiungere che nella stessa ottica è opportuno che l'insegnante gestisca in modo più partecipato dai bambini anche le attività più "tradizionali" di studio delle schede storiche (chiedendo ai bambini di costruire autonomamente interpretazioni di quello che leggono, di formulare ipotesi su "quale sarà il contenuto delle schede successive", ecc.). Per maggiori dettagli ed esempi, vedi Linee metodologiche, pag. 36 e seguenti; Documentazione, da pag. 80 in poi.