Il progetto "Bambini maestri realtà"
fonda la sua efficacia oltre che sulla scelta dei contenuti, strutturati
in Unità Didattiche che si riferiscono a "campi di esperienza"
della realtà extrascolastica, anche e soprattutto su particolari
modalità di lavoro che costituiscono aspetti qualificanti
del progetto stesso. Riteniamo importante chiarire che attuare il
"Progetto" consiste non soltanto nello svolgere con i
bambini le Unità Didattiche previste, ma anche nel seguire
le indicazioni su "come farle".
L'attenzione al pensiero del bambino, alle strategie mentali che
egli attua nel momento in cui va a costruire nuovi concetti e nuove
abilità (se necessario ancora con la mediazione dell'insegnante
per la costruzione del rapporto pensiero/linguaggio) è l'asse
portante della metodologia didattica alla quale l'insegnante deve
riferire i diversi ambiti disciplinari, come "serbatoi"
di strumenti e di modi di interpretare l'esperienza. D'altra parte
le potenzialità formative delle Unità Didattiche si
realizzano nel rapporto con il linguaggio naturale come "strumento
del pensiero" (cfr. programmi vigenti), rapporto che si sviluppa,
struttura ed arricchisce anche attraverso attività che forzano
il bambino a "penetrare" il pensiero altrui attraverso
il testo altrui (didattica del confronto) e stimoli che inducono
nel bambino una risposta ideativa e progettuale (produzione di ipotesi).
Le esperienze sin qui condotte dimostrano la produttività
delle attività di "confronto" e di "produzione
di ipotesi".
Per quanto riguarda l'esplicitazione di queste scelte di fondo,
che potremmo definire "portanti" in quanto, con la loro
trasversalità sul terreno cognitivo e didattico, costituiscono
il supporto di tutto il lavoro, si rimanda alla lettura di quanto
scritto nei voll. I, II e III del Rapporto Tecnico.
Nel presente volume verranno riportati solo elementi nuovi, di specifico
interesse per la classe IV, con alcune esemplificazioni.