ARTICOLAZIONE DEL PIANO DI LAVORO IN UNITA' DIDATTICHE problemi aperti
a) potrebbe essere utile sostituire
il lavoro sulla suinicoltura con un lavoro (da programmare con altrettanta
cura!) sulla tessitura, che avrebbe il vantaggio di garantire un
collegamento diretto con l'unità didattica "Rivoluzione
industriale" della classe V (in quanto la tessitura è
stata in molti paesi- compresa l'Italia- una delle attività
più immediatamente e tipicamente coinvolte nelle trasformazioni
dei modi di produrre che caratterizzarono la rivoluzione industriale
nei diversi Paesi). Però va detto che ogni anno la maggior
parte dei maestri segnala che il tema, non molto gradito a loro,
risulta invece di grande successo per i bambini-soprattutto se si
dà spazio alla discussione delle diapositive, se si riesce
a organizzare la visita a un piccolo allevamento, se si aprono discussioni
sulla vita (e sulla morte) dei suini ..... E talune difficoltà
che molti bambini hanno a dominare la complessità di un allevamento
che affianca generazioni diverse di animali e si svolge in un tempo
ed in un luogo diverso da quella della produzione dei salumi e della
loro vendita fanno pensare che in questa unità didattica
ci siano delle potenzialità anche cognitive che forse in
altri tipi di produzione è molto più difficile trovare
b) si tratta di valutare con cura le
potenzialità e gli effetti a medio e lungo termine delle
attività di elaborazione e gestione di ipotesi, di imedesimazione/relativizzazione
, di attualizzazione e di confronto che costituiscono (al momento
attuale) gli elementi innovativi più importanti del piano
di lavoro della classe IV rispetto al passato; si tratta anche di
individuare i punti del piano di lavoro in cui inserire in modo
più produttivo tali attività c) problemi inerenti la riflessione
linguistica : essi riguardano (come già accennato in precedenza)
la verifica (difficoltà di elaborare prove significative)
e l'uso (ai livelli medio-bassi e bassi delle classi) delle conoscenze
linguistiche su cui si svolge la riflessione, come "ricaduta"
di esse nella produzione dei testi. Sul primo punto non esistono (a mia
conoscenza) attività sistematiche di verifica in Italia o
all'estero, e quindi mi sembra necessario accumulare e confrontare
esperienze (tenendo presente il fatto che una "buona"
prova di verifica sulla riflessione linguistica deve accertare non
tanto la padronanza di termini grammaticali o di regole meccaniche,
ma la capacità di riflettere su aspetti nodali del testo:
organizzazione logica, significati di un'espressione che dipendono
dal contesto, variazione di significati indotta da una variazione
anche limitata del testo...). Sul secondo punto mi sembra opportuno
approfondire l'analisi in due direzioni: |