ARTICOLAZIONE DEL PIANO DI LAVORO IN UNITA' DIDATTICHE

UNITA' DIDATTICA "ECONOMIA"

 

Potenzialità e priorità
Si possono individuare tre ambiti disciplinari fortemente coinvolti dalle attività previste :
- l'ambito dell'educazione linguistica, per quanto riguarda la produzione di testi che devono "rappresentare" la complessità e l'articolazione logica dei processi analizzati; la comprensione di testi che richiedono di anticipare mentalmente i processi in essi descritti e non ancora esperiti; e i confronti di testi e la riflessione linguistica;
- l'ambito della matematica, per quanto riguarda i problemi aritmetici dei tipi più diversi- in particolare quelli connessi all'ammortamento, e quindi al significato di "partizione" della divisione nella situazione più significativa, cioè con il divisore variabile; e per quanto riguarda l'approccio significativo a misure di capacità e di peso e l'uso via via più articolato dei "grafi di flusso";
- l'ambito dell'educazione scientifica, per quanto riguarda l'analisi "tecnologica" dei processi produttivi e per quanto riguarda le attività di osservazione scientifico-naturalistica e l'approccio allo studio sistematico dei primi fenomeni e delle prime "regolarità" di interesse scientifico (evaporazione, lievitazione, soluzione , miscuglio, ecc.).
Non trascurabile (per quanto riguarda gli studi sociali) l'approccio al concetto di "ammortamento" e il segmento sui vari "modi di produzione".

Anche in questo caso vale la pena di sottolineare che le attività previste nei vari ambiti disciplinari sono spesso strettamente integrate tra loro in relazione agli specifici problemi che il tema economico pone; per fare alcuni esempi, il concetto di "ammortamento" si intreccia al significato di "partizione" della divisione, l'analisi dell'articolazione "logica" del processo produttivo ha valore per l'educazione linguistica e per le abilità logiche e i prerequisiti informatici coinvolti, e a sua volta si collega strettamente al lavoro di osservazione "scientifica" (in quanto in molti casi le attività produttive "devono" essere svolte in quel modo per via dei vincoli posti da certe "leggi" che regolano i fenomeni naturali che intervengono nella produzione considerata).

 

L'Unità Didattica si articola in due parti: produzione del pane, e suinicoltura.

La parte sulla produzione del pane consente di mettere definitivamente a fuoco il problema dell'ammortamento- vedi pagina successiva (e, in funzione di ciò, di consolidare il significato della divisione "di partizione"); i dati numerici diventano abbastanza grandi, anche perchè si passa a produzioni su scala artigianale. Accanto all'analisi economica del processo di panificazione dovrebbero essere ampiamente svolte attività di interesse storico-sociale (il pane come elemento emblematico di modi di vita, di rapporti economici , ecc.: il pane di 50-80 anni fa e il pane di oggi, il pane nelle campagne e in città, l'importanza del pane nell'alimentazione dei vari ceti sociali e nei diversi periodi storici, il pane fatto in casa e il pane comperato nel negozio.... fino a cenni riguardanti la molitura e la panificazione in epoca medioevale). Il pane offre anche l'occasione di riflettere su aspetti di geografia economica e di storia connessi con le zone di coltivazione del grano (la farina per fare il pane oggi proviene da zone di coltivazione del grano che possono trovarsi a varie centinaia di chilometri - o addirittura a varie migliaia di chilometri- dal panificio; nei primi decenni di questo secolo molto pane veniva prodotto nelle campagne con la farina del grano coltivato localmente).

Le schede sul "bilancio famigliare" sono da intendere come materiali di consolidamento delle abilità concernenti la risoluzione dei problemi a più operazioni, la padronanza di numeri "grossi", ecc.; il lavoro in classe su tali schede non deve portare via troppo tempo.

La parte sulla suinicoltura (che si avvale di uno schedario "essenziale" e di diapositive) consente di svolgere, attorno al "centro di interesse" dell'allevamento industriale dei suini, attività che riguardano diverse discipline:
- l'educazione scientifica, per quanto riguarda gli aspetti "tecnologici" (che, come è noto, fanno parte dei programmi di scienze) e gli aspetti naturalistici (nascita, crescita, alimentazione, prevenzione delle malattie....);
- la geografia economica, per quanto riguarda le zone di provenienza dei mangimi, le localizzazioni degli allevamenti, ecc.;
- l'economia, per quanto riguarda l'analisi di una produzione su scala industriale (e i possibili confronti con altre forme di allevamento attraverso eventuali visite a piccoli allevamenti locali);
- la storia, per quanto riguarda i confronti con il passato recente e anche con il villaggio medioevale;
- l'educazione linguistica, per quanto riguarda l'analisi (verbale e con grafi) dell'organizzazione produttiva;
- aspetti matematici concernenti le tabelle, i grafici, i calcoli economici, ecc.

La vastità di argomenti disciplinari coinvolti rende il lavoro sulle schede della "suinicoltura" particolarmente denso e impegnativo; per questo è opportuno (se possibile) introdurre "variazioni sul tema" costituite dalla visita a un piccolo allevamento locale, da interviste ai nonni o a persone che hanno esperienze diverse circa l'allevamento dei suini e l'uso delle loro carni, ecc. E' opportuno tuttavia ribadire che in IV è bene che i bambini si abituino a lavorare su temi presentati solo attraverso testi scritti e disegni (ciò serve a prepararli al modo di studiare tipico delle scuole successive).

Nel lavoro di "economia" di IV un punto assai importante riguarda l'acquisizione di alcuni concetti cruciali in campo economico, come quello di "guadagno" e quello di "ammortamento"(costi fissi-costi variabili).

Per quanto riguarda il nodo cruciale dei "costi fissi-costi variabili" occorre avere ben chiari alcune questioni assai delicate che lo riguardano:

- a livello adulto, occorre riflettere sul fatto che se consideriamo i costi totali di una produzione, le materie prime sono un esempio di costo "variabile" con la quantità prodotta; invece le spese per l'acquisto delle macchine o per l'affitto dei locali sono esempi di costi che "non variano" con la quantità prodotta. Se invece consideriamo i costi per unità di prodotto, le materie prime sono un costo che non dipende dalla quantità prodotta; mentre la parte di costo unitario dovuta alle spese per le macchine, per l'affitto dei locali, ecc. varia con la quantità prodotta (tali spese incidono meno sul costo unitario se si produce di più);

- ancora a livello adulto, occorre riflettere sul fatto che le spese per le macchine, l'acquisto o l'affitto dei locali, ecc. (spese "fisse" da ripartire sulle unità di prodotto) possono essere pensate in modo diverso:
* come costi che si ripartiscono sul totale della produzione realizzata con le macchine acquistate: ciò vale soprattutto per quelle macchine che hanno una "durata" legata al numero dei pezzi prodotti; e ancora: tali costi potranno essere contabilizzati come costi valutati per rifarsi delle spese sostenute con l'acquisto precedente (ciò vale soprattutto nel caso di acquisto effettuato facendosi prestare dei soldi); ovvero come costi valutati nella previsione di dovere effettuare l'acquisto successivo;
* come costi che si distribuiscono nel tempo; ciò vale soprattutto per l'affitto di locali o per l'ammortamento di macchine che vengono rinnovate a scadenze fisse (ad esempio ogni quattro anni....). Se consideriamo ad esempio l'affitto, si valuta il costo annuale di affitto, e lo si ripartisce sulla produzione realizzata (o che si prevede di realizzare) in un anno;

- a livello didattico, occorre tener conto delle difficoltà cognitive e culturali dei bambini: esse riguardano in particolare
* la distribuzione nel tempo della produzione (qualunque sia l'approccio seguito per introdurre l'ammortamento, il bambino deve comunque pensare a una produzione che copre un tempo- il tempo della ripetizione 10 volte, 100 volte, ecc.; oppure il tempo di rinnovo delle macchine);
* l'immaginazione di possibili, diverse quantità di prodotto realizzate con quelle macchine;
* l'individuazione della "divisione di partizione" (o, meglio, inizialmente, del ragionamento "provo per" ) come strategia che consente di trovare quanto incide l'ammortamento sulle singole unità di prodotto realizzate.

Occorre tuttavia rilevare che ognuna di queste difficoltà, se superata, comporta un progresso importante nella maturazione intellettuale del bambino; per questo motivo le difficoltà indicate non devono essere evitate, ma devono essere affrontate in modo opportuno.

Tra i suggerimenti che si possono dare al riguardo, collegati ad esperienze più volte effettuate nelle classi, sembrano rilevanti i seguenti:
* non avere fretta di ottenere subito risultati positivi da tutti i bambini; si può ritenere che i tempi di lavoro necessari per ottenere un apprendimento abbastanza esteso (oltre il 75% dei bambini) richiedano almeno una dozzina di situazioni diverse (preferibilmente "reali", o comunque tali da coinvolgere i bambini) dalla fine della classe II ( almeno a livello qualitativo) alla metà della classe IV;
* curare la costruzione di situazioni problematiche chiare, che coinvolgano personalmente i bambini: una idea molto valida appare quella di organizzare uno scambio di prodotti con una classe parallela; "come dobbiamo calcolare il prezzo di vendita all'altra classe in modo da coprire le spese da noi sostenute?" . Questa attività può essere anche molto utile per gli scambi epistolari che consente (che richiedono precisione di linguaggio, verbalizzazione dei ragionamenti seguiti e delle proposte fatte, ecc.);
* fissare una terminologia unica, a cui attenersi almeno fino a metà della classe IV: si può ad esempio decidere di concentrare l'attenzione sul costo unitario, convenendo che "costo incorporato" sia la parte del costo di una unità di prodotto dipendente dalle materie prime;
* progressivamente (tra la fine della III e la fine della IV) chiarire la natura delle due componenti del costo unitario attraverso discussioni sui costi che si ripartiscono sul numero delle unità prodotte e sui costi che invece sono incorporati nelle unità di prodotto realizzate (indipendentemente da quante esse sono).

Per quanto riguarda il concetto di guadagno, è bene riflettere sul fatto che nell'acquisizione di questo concetto si sovrappongono due tipi di difficoltà:
- difficoltà culturali legate all'uso che del termine "guadagno" si fa nel linguaggio corrente (il papà di Carlo "guadagna" due milioni al mese: se il papà di Carlo è un impiegato, si tratta di soldi che possono essere "incassati" in banca (non c'è da sottrarre nessun "costo"!);
- difficoltà cognitive dipendenti dal fatto che quasi sempre "costi" e "ricavo" non sono simultanei: il guadagno come differenza tra "ricavo " e "costi" richiede di affiancare grandezze che sono riferite a momenti diversi del ciclo produttivo.

Occorre quindi dare tempo ai bambini di concettualizzare il "guadagno", con discussioni che rendano i bambini partecipi delle difficoltà ora descritte.

La Documentazione, a cui si rimanda per vedere la traduzione in pratica didattica dell'Unità didattica, è articolata nel seguente modo:

ATTIVITA'

PERIODO

PAGG. DI RIFERIM.

ripasso e consolidamento del lavoro di III

settembre

110/116

il pane (i preparativi, la preparazione; l'evaporazione; il panificio; la lievitazione; il lavoro storico e geografico)

ott/febb

117/155

L'ALLEVAMENTO DEI SUINI

mar/maggio

156/165