VALUTAZIONE COMPLESSIVA DEL PIANO DI LAVORO



Il piano di lavoro della classe IV non è facile da valutare.
Seguendo criteri tradizionali di valutazione, esso è assai ricco di contenuti disciplinari organizzati in modo da consentire un apprendimento graduale e "in profondità"; le varie discipline trovano molteplici occasioni di sviluppo; i materiali didattici disponibili (in particolare quelli storici, relativi al medioevo) costituiscono una equilibrata mediazione tra esigenze di approfondimento e panoramica abbastanza ampia degli argomenti trattati.

 

Da altri punti di vista invece il piano di lavoro della classe IV può, se non adeguatamente gestito (a questo proposito, si consiglia vivamente di analizzare in modo approfondito la Documentazione relativa alle varie unità didattiche, vedi da pag. 1 e le "Linee metodologiche"), presentare grossi limiti, che è bene tenere presenti nella programmazione anche se non è facile superarli:


- per i livelli bassi delle classi, accanto ad alcune acquisizioni tecniche e nozionistiche si possono registrare pochi progressi nella maturazione intellettuale e nello sviluppo delle capacità di base; dopo i progressi (speso insperati, in relazione ai livelli di ingresso nella scuola elementare) registrati nel primo ciclo e in parte anche in III si ha l'impressione di una stasi (che rischia di proseguire poi anche nella classe V, pur con qualche momento di "risveglio" e di crescita legato a particolari argomenti affrontati in tale classe);
- anche ai livelli intermedi la crescita intellettuale dei bambini può riguardare più l'allargamento delle conoscenze che la maturazione dei modi di ragionare e lo sviluppo delle capacità di base;
- in generale, gli insegnanti più attenti hanno l'impressione che in IV il lavoro in classe corra facilmente il rischio di avere una fisionomia diversa dagli anni precedenti: l'iniziativa intellettuale dei bambini (con le loro concezioni e i loro modi di ragionare) diventa marginale, l'insegnante, con il supporto delle schede, torna ad essere il soggetto principale del lavoro in classe (come nell'insegnamento tradizionale spiega i testi, si accerta che i bambini abbiano capito, ecc.).
Cercando di analizzare le ragioni di queste difficoltà (esse passano peraltro inosservate a molti insegnanti, che anzi valutano il piano di lavoro della classe IV molto soddisfacente!) si deve riconoscere che esse risiedono nel fatto che in molti punti del piano di lavoro rischiano di essere eccessivamente pesanti i compromessi con l'insegnamento tradizionale:
- il lavoro di storia sul Medioevo rischia di ridursi a lettura/spiegazione/verifica dei materiali di lavoro; è vero che si tratta di materiali in genere migliori di quelli che si trovano nei libri di testo (meno estesi e nozionistici e più approfonditi su punti qualificanti, con alcune verifiche piuttosto curate, anche se ancora migliorabili come stesura), però non muta il rapporto di fondo tradizionale con la storia. In particolare i bambini di livello medio e basso possono avere grosse difficoltà ad accedere a mondi, concetti, modi di pensare così lontani dalla loro esperienza (e allora fanno estrapolazioni scorrette della loro esperienza, o più spesso si limitano a cogliere aspetti esteriori e nozioni). Nella scuola media spesso lo studio della storia sarà basato su "lettura, spiegazione, verifica" del libro di storia, ed è importante che nella scuola elementare i bambini progressivamente si adattino a ciò (come vedremo più in dettaglio in V), però l'adattamento deve essere graduale, e soprattutto i bambini (tutti i bambini, anche quelli con difficoltà di apprendimento) devono imparare a studiare un testo "penetrando" i suoi contenuti, riferendoli alla loro esperienza, costruendo immagini realistiche delle situazioni descritte..... Compito del maestro dovrebbe essere proprio quello di condurre i bambini a compiere queste operazioni mentali, in quanto in mancanza di esse lo studio della storia (ma anche lo studio delle scienze o della geografia) rischia di restare superficiale;
- il lavoro su "Sole e Terra" rischia di ridursi ad un insieme di attività geometriche (disegni di rette parallele, costruzioni e misure di angoli, nozioni sui triangoli...) e di nozioni geografico-astronomiche (punti cardinali, movimenti della Terra) senza altri significati culturali e formativi;
- il lavoro su "Sole e vita " rischia di dare spazio a una grande quantità di nozioni e spiegazioni (animali notturni e diurni, letargo, fotosintesi, ....) senza costruire nulla sul terreno delle abilità e degli atteggiamenti scientifici di base;
- il lavoro di economia può diventare (soprattutto nella prima parte, quella sulla panificazione e sul bilancio famigliare) un elenco di problemi aritmetici via via più impegnativi e con numeri via via più grossi;
- infine, in questo quadro così orientato in senso tradizionale forte può essere la tentazione degli insegnanti di aggiungere altre attività tradizionali (di geografia, di storia, di geometria, di grammatica....) anche perchè comincia ad essere avvertito con ansia il problema del raccordo con la scuola media.
Appare quindi necessario un controllo complessivo da parte degli insegnanti del piano di lavoro che riduca decisamente il lavoro espositivo e nozionistico e il peso degli apprendimenti disciplinari fine a se stessi e valorizzi e sviluppi le potenzialità insite in certe unità didattiche. In questo senso è organizzata l'esposizione che segue.RICHIAMO DEI PRINCIPALI OBIETTIVI DEL PIANO DI LAVORO
Il piano di lavoro potrebbe conseguire (se adeguatamente ri-centrato su essi) obiettivi importanti che si collocano su livelli diversi:
- obiettivi di tipo pedagogico generale: si tratta di potenziare il lavoro volto a stimolare il bambino ad interagire positivamente con il contesto culturale della classe (attività di confronto di strategie risolutive di problemi, di testi, di ipotesi) ed extrascolastico (interviste con persone anziane e con "esperti" in vari ambiti, utilizzazione di informazioni TV, ecc.);
- obiettivi di tipo cognitivo generale: il bambino deve gradualmente essere messo in condizioni di accedere ad esperienze ed idee lontane dal suo orizzonte culturale attraverso i testi che legge; deve accrescere la padronanza della "linea del tempo", da utilizzare non solo come riferimento su cui sistemare cronologicamente gli avvenimenti storici , ma anche come tempo da percorrere in avanti e all'indietro per trovare elementi di continuità e di cambiamento tra le varie situazioni e i vari fenomeni analizzati; deve sviluppare capacità di osservazione e di generazione e gestione di ipotesi in ambito scientifico; deve prendere coscienza di nessi di causalità rilevanti in ambito storico ed in ambito scientifico;
- obiettivi più particolari, connessi agli apprendimenti disciplinari specifici: deve aumentare la capacità di comprensione di testi disciplinari e di testi relativi a problematiche non già note al bambino; deve svilupparsi la capacità di riflessione linguistica; deve migliorare la capacità di rappresentazione grafica consapevole di situazioni spaziali, e tale capacità deve collegarsi in modo sempre più stretto con la concettualizzazione geometrica (concetti di parallelismo e perpendicolarità, di direzione, ecc.), tenendo conto che la classe IV nel nostro progetto si caratterizza per un forte sviluppo del lavoro geometrico; deve svilupparsi l'autonomia nella risoluzione di problemi matematici abbastanza complessi.